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Indice PMI: USA e GB in testa, arranca il Giappone

6/29/2021 | Daniele Riosa

Silvia Dall'Angelo (Federated Hermes): “La crescita nel Vecchio Continente sta raggiungendo il livello degli Stati Uniti e del Regno Unito”


“La politica monetaria è stata al centro dell'attenzione nel corso degli ultimi giorni, dato che le Banche centrali stanno conformando il proprio messaggio dinanzi ad un miglioramento rapido, ma ancora incerto”. Silvia Dall'Angelo, senior economist per la divisione internazionale di Federated Hermes, spiega che “il presidente della Fed Powell ha adottato un tono più dovish durante la sua ultima uscita pubblica dinanzi al Congresso in quello che è sembrato essere un tentativo di limitare l’intonazione più hawkish che la riunione del FOMC di giugno aveva manifestato una settimana prima, con il dot plot aggiornato che mostrava un ritmo anticipato (a partire dal 2023 piuttosto che dal 2024) e più rapido in termini di revision al rialzo dei tassi di interesse”. 

“Powell - argomenta l’esperta - ha confermato la considerazione per cui l'inflazione più alta del previsto sarà un fenomeno temporaneo sottolineando allo stesso tempo come le condizioni finanziarie debbano continuare ad essere di supporto mentre il mercato del lavoro è in una fase di lento miglioramento. La Banca d'Inghilterra sta affrontando una sfida simile cercando di calibrare il proprio messaggio, tra un miglioramento delle prospettive e l'incertezza persistente. Nel caso specifico, la Banca d'Inghilterra ha confermato che la ripresa avrà ancora bisogno di sostegno almeno fino a quando non ci saranno ‘chiare prove di progressi significativi’. In generale, ha senso per le Banche centrali essere estremamente prudenti finché lo scenario d’incertezza persisterà cercando di progettare un percorso graduale e delicato verso la normalizzazione”.

“Nel frattempo - continua l’economista - i dati sul PMI flash di giugno hanno testimoniano un solido andamento della ripresa all’interno delle economie avanzate nel corso dell’ultimo mese, mostrando tuttavia ancora difformità. I PMI compositi per gli Stati Uniti e il Regno Unito sono rimasti al di sopra di 60 a giugno, indicando una continua sovraperformance, ma si sono attestati ad un livello pur sempre inferiore rispetto a quello registrato a maggio, suggerendo che ormai il picco non è più così lontano e che lo slancio potrebbe iniziare a rallentare nel corso dei prossimi mesi”.

“Al contrario, il PMI composito per l’Eurozona ha continuato a salire avvicinandosi a 60 nella rilevazione di giugno, mentre la crescita nel Vecchio Continente sta raggiungendo il livello degli Stati Uniti e del Regno Unito. Infine, il PMI per il Giappone è rimasto al di sotto di 50 nell’ultima rilevazione mensile, in linea con un cammino di ripresa che nel Paese si sta mostrando rallentato ed irregolare”, conclude Silvia Dall'Angelo.

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