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PMI come garanzia di eccellenza e valore

7/5/2021 | Marcella Persola

Ne è convinto Luca Mori, portfolio manager di Algebris Investments che racconta l'impatto positivo che i fondi della Next Generation EU avranno sulle imprese italiane, ma anche...


Le PMI Italiane sono ancora un'eccellenza e una classe di investimento che offre interessanti opportunità. Ne è coinvinto Luca Mori, portfolio manager di Algebris Investments che racconta l'impatto positivo che i fondi della Next Generation EU avranno sulle imprese italiane, ma anche come strumenti di investimento come ELTIF e PIR ne faciliteranno la crescita. 

 

Lei recentemente ha affermato che le PMI italiane sono garanzia di eccellenza e generano valore per gli investimenti. Ne è ancora convinto?

Certamente continuiamo ad essere fortemente convinti che le piccole e medie imprese italiane rappresentino una chiara garanzia di eccellenza. Storicamente le aziende italiane hanno fatto leva su qualità ed innovazione per stare al passo con competitor stranieri di dimensioni più importanti, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti (l’Italia è il secondo Paese in Europa per esportazioni, settimo a livello globale). Alla luce di ciò, le PMI si sono dimostrate un fenomenale investimento - basti vedere il rendimento dell’indice STAR cumulato di quasi il 600% dal 2003, con solo due anni consecutivi di rendimento negativo (durante la crisi finanziaria mondiale del 2007/2008 dove ci fu un sell-off generalizzato di tutte le asset class). Sono convinto che continueranno ad essere la classe di investimento che offrirà le migliori opportunità di rendimento, sia rispetto al mercato azionario italiano, che a quello europeo.

 

Che impatto avranno i fondi del Next Generation EU sul mercato delle PMI italiane?

Il Next Generation EU non è solo una boccata d’ossigeno per le imprese fortemente colpite dalla pandemia, ma rappresenta uno stimolo cruciale per continuare a crescere e stare al passo con gli enormi cambiamenti che ci aspettano in futuro. Ne cito due su tutti, e cioè la transizione energetica e la rivoluzione digitale. In merito a quest’ultimo punto, molte piccole imprese italiane sono chiamate a elevare il proprio modello di business verso un approccio più digitale. Questo è un fenomeno iniziato prima della pandemia, ma che ha avuto un’accelerazione fortissima proprio nell’ultimo anno e ci aspettiamo che tale accelerazione prosegua anche in futuro. Per quanto riguarda la transizione energetica, ci aspettiamo da un lato forti investimenti per rendere più efficienti i processi produttivi dal punto di vista dell’approccio eco-sostenibile, e dall’altro crediamo troveranno sempre più spazio quelle società che propongono soluzioni e tecnologie innovative in tutta la filiera allargata della green transition.

 

Quali sono invece le prospettive di ripresa? Assisteremo a molti default? Oppure proseguirà il processo di M&A? 

La pandemia ha lasciato un segno indelebile nell’economia mondiale, perciò è inevitabile che alcune imprese, già instabili prima del Covid, faranno molta fatica a sopravvivere. Questo purtroppo vale anche per alcune aziende della nostra economia. Tuttavia, pensiamo che il mercato delle PMI presenti degli importanti elementi di solidità: non solo le PMI italiane si distinguono infatti per qualità e innovazione come detto in precedenza, ma sono anche piuttosto virtuose dal punto di vista finanziario (il rapporto tra l’indebitamento delle aziende e il PIL è infatti pari al 69%, rispetto alla media del 108% nei paesi dell’Unione Europea). Inoltre, non dobbiamo sottovalutare l’incremento di liquidità incoraggiato da strumenti come PIR ed ELTIF, che facilitano operazioni di quotazione attraverso aumenti di capitale e quindi con il rafforzamento patrimoniale/finanziario delle aziende. Per quanto riguarda le operazioni di M&A, riteniamo che saranno guidate più da un fine strategico, che da un approccio meramente opportunista, e che molte di queste saranno guidate dall’investimento della liquidità che viene raccolta in fase di quotazione (IPO).

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