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Per la finanza la Hard Brexit diventa realtà

7/5/2021

L’addio al passaporto Ue per i servizi finanziari è stato annunciato davanti ai maggiori esponenti della City dal ministro del Tesoro britannico


Tanto tuonò che piovve. Alla scadenza del 30 giugno, data entro la quale il Regno Unito aveva preso tempo per raggiungere un accordo con Bruxelles sulla finanza, non è stata raggiunta un’intesa e si profila così lo scenario di una Hard Brexit.

 

Secondo il Ministro del Tesoro britannico Rishi Sunak, le normative sui servizi finanziari dell’Unione europea sono troppo costose, e possono rappresentare un freno all’attività della City di Londra dopo la Brexit. Nelle sue proposte riguardo alla futura regolamentazione del mercato dei capitali successiva all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, il Cancelliere dello Scacchiere ha dichiarato che la normativa MiFID II impone oneri amministrativi ai trader e non è adatta ai complessi e articolati mercati londinesi per azioni, obbligazioni, derivati e merci.

 

"Il governo vede l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea come un'importante opportunità per garantire di avere una regolamentazione che sia giusta per il Regno Unito", ha affermato il Tesoro nella consultazione di 72 pagine sui mercati all’ingrosso britannici. "Ciò si ottiene al meglio modificando la disciplina per i mercati secondari, al fine di garantire che rifletta la posizione del Regno Unito come uno dei più grandi mercati dei capitali a livello globale".

 

La consultazione è stata uno dei quattro documenti rilasciati dal Tesoro giovedì, in concomitanza con il tradizionale discorso che ogni anno il Cancelliere dello Scacchiere tiene davanti ai principali dirigenti finanziari presso la Mansion House di Londra, dove ha affermato che le speranze di ottenere sentenze di equivalenza per l'accesso all'Unione europea sono diminuite, e che il Regno Unito ora intraprenderà i propri progetti per rafforzare il settore finanziario e creare un "hub finanziario aperto e globale" che attragga le imprese.

 

La possibilità che Londra si discosti dalle regole di Bruxelles ridurrà ulteriormente la probabilità che l’Unione europea garantisca decisioni di equivalenza al Regno Unito, il che potrebbe ulteriormente incentivare  banche e istituzioni finanziarie a spostare le loro attività nel continente.

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