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Guardare al debito corporate emergente con la lente ESG

8/12/2021 | Redazione Advisor

Muaddi (T. Rowe Price): "In questo contesto, l'integrazione dei fattori ESG nel debito corporate dei mercati emergenti è essenziale per la generazione di alpha e la gestione del rischio"


I profili ESG delle società nell'universo dei mercati emergenti possono variare notevolmente: ci sono aziende ben posizionate e altre più controverse. Alcuni settori sono più inclini ad avere maggiori rischi associati al profilo ESG, come ad esempio le industrie estrattive, mentre altri fanno leva su trend di business più sostenibili e hanno mostrato buoni progressi su alcuni fattori ESG, fra questi le società immobiliari cinesi. In questo contesto, l'integrazione dei fattori ESG nel debito corporate dei mercati emergenti è essenziale per la generazione di alpha e la gestione del rischio. Lo rivela Samy Muaddi, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV - Emerging Market Corporate Bonds di T. Rowe Price, che analizza i rischi, i trend e le opportunità ESG del debito emergente.

 

Muaddi individua tre categorie chiave di rischio ESG che richiedono particolare attenzione nell'universo delle obbligazioni corporate dei mercati emergenti: la direzione politica di un paese - qualità istituzionale, libertà di parola, stato di diritto e uguaglianza di ricchezza - può avere un profondo impatto positivo o negativo sulla sua popolazione e sulle imprese; in aree come l'energia, i servizi pubblici e l'industria mineraria, che comprendono una quota relativamente grande dell'universo dei mercati emergenti, le pratiche ambientali di un'azienda possono avere effetti significativi sul suo business; per i mercati emergenti, il rischio di governance aziendale è particolarmente importante.

 

 Per quanto riguarda i principali trend ESG nel debito emergente, ci sono tre dinamiche in gioco: la domanda dei clienti, le pressioni normative e i mercati. I clienti di tutto il mondo sono sempre più interessati a come i fattori ESG vengono integrati nei loro portafogli d'investimento.

 

"Sono tre le caratteristiche da evidenziare in merito all'ntegrazione dei fattori ESG all'interno del processo d'investimento", sottolinea Muaddi. "In primo luogo, l'integrazione dei fattori ESG fa parte da molto tempo del nostro approccio alla gestione del rischio e alla generazione di potenziale alpha. In secondo luogo, selezioniamo il portafoglio utilizzando il Responsible Investing Indicator Model (RIIM) proprietario di T. Rowe Price. Il RIIM e la ricerca dei team Responsible Investing e Governance forniscono un'ampia copertura dei rischi e delle opportunità ESG tra le società del nostro universo. Offre una seconda prospettiva sulle caratteristiche ESG ed eventuali esposizioni elevate nel portafoglio. Infine, utilizziamo la ricerca e l'analisi sovrana per formulare le opinioni macro e sovrane che sostengono il nostro posizionamento corporate. Un paese dei mercati emergenti con migliori caratteristiche ESG sovrane e un ambiente normativo più solido fornirà in genere un quadro migliore per gli investimenti corporate e potenzialmente incoraggerà best practice ESG aziendali. Il RIIM è prezioso in questo caso: valuta gli emittenti sovrani in base a criteri ESG. I nostri analisti sovrani forniscono ulteriori approfondimenti sulla trasparenza, le valutazioni geopolitiche e i fattori di stabilità sociale", conclude il gestore.

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