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Inflazione, cosa dobbiamo aspettarci?

9/24/2021 | Lorenza Roma

T. Rowe Price prevede uno scenario "Goldilocks", con un'inflazione più bassa, rispetto a oggi, ma tassi più alti, anche se ancora storicamente bassi


"I mercati azionari hanno continuato a mettere a segno performance positive nonostante le preoccupazioni per la nuova variante Delta, poiché la distribuzione accelerata del vaccino ha contribuito ad alimentare le aspettative di un relativo "ritorno alla normalità". All'interno dei mercati azionari, gran parte del dibattito è incentrato sulla traiettoria futura dei tassi di interesse, dell'inflazione e della crescita economica. I prezzi degli asset sono alti perché i tassi d'interesse rimangono bassi e non c'è un ciclo di credito che agisca da disruptor. Sia i Governi che le banche centrali hanno dimostrato di essere un buon argine alla pandemia globale, che senza l'inedito intervento adottato avrebbe avuto conseguenze molto più gravi per i mercati finanziari", sottolinea David Eiswert, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Global Focused Growth Equity, T. Rowe Price.

 

"Stiamo assistendo a un'inflazione "assurda" in molte aree dell'economia, così come a un'inflazione generale nel mercato del lavoro. Siamo d'accordo con la Fed che l'inflazione “assurda” sia transitoria. Sebbene un certo grado di inflazione sui mercati del lavoro rappresenti un fattore positivo, un'escalation richiederebbe probabilmente un cambiamento nella politica monetaria che potrebbe potenzialmente impattare sul ciclo. Crediamo che la demografia e la tecnologia, tuttavia, siano potenti driver strutturali che possono continuare ad alimentare le tendenze al ribasso dell'inflazione sul lungo termine. Queste forze non sono scomparse e dovrebbero tornare con la normalizzazione delle economie", prosegue il gestore.

 

"Siamo diffidenti sul livello dei tassi di interesse ad oggi e crediamo che il prezzo dei Treasury rispecchi l’hedging e l'avversione al rischio più che essere un indicatore accurato dell'economia futura. Crediamo che i tassi d'interesse dovrebbero essere più alti, ma non al punto da implicare un pericoloso cambiamento di scenario", dichiara Eiswert che aggiunge "siamo sempre più propensi ad aspettarci uno scenario "Goldilocks",con un'inflazione più bassa (rispetto a oggi) ma tassi più alti (anche se ancora storicamente bassi), che potrebbe essere generato da: un significativo rallentamento dell'economia cinese, dato che le riforme e la regolamentazione sono attuate solo quando ce n’è la possibilità (cioè proprio ora, durante l'attuale periodo di alta crescita economica); un'accelerazione dei casi Covid-19 della variante Delta, che rallenti la ripresa economica; continui progressi nel miglioramento delle funzioni della catena di approvvigionamento".

 

"All’interno del nostro portafoglio, ci sono diversi segmenti su cui abbiamo una view decisamente contrarian. Siamo alla ricerca di solidi titoli growth che siano sottovalutati dal mercato, ma che a nostro avviso mostrino un potenziale di maggiore crescita nel 2022 e oltre, come ad esempio alcuni nomi legati al settore dei viaggi. Crediamo anche che valga la pena esplorare i cambiamenti normativi della Cina e le opportunità che potrebbero emergerne, anche se con prudenza", conclude Eiswert.

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