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Le asset class vincenti nei prossimi cinque anni

9/27/2021

Secondo il rapporto annuale "Expected Returns (2022-2026)" di Robeco la gravità della crisi climatica potrà avere un impatto sui rendimenti e bisognerà tenerne conto nell’asset allocation


Ottimismo, ma moderato. È’ quanto evidenzia Robeco nell’undicesimo rapporto annuale “Expected Returns (2022-2026)”, che offre una panoramica su ciò che gli investitori possono aspettarsi nei prossimi cinque anni per tutte le principali asset class, e le previsioni economiche post-pandemia.

 

Secondo Robeco la produttività del lavoro negli Usa dovrebbe migliorare e questo spinge ad essere più ottimisti su una spinta dal lato dell'offerta per l'economia globale rispetto all'anno scorso. L’asset manager prevede una ripresa della crescita della produttività, guidata dagli investimenti, che batta la modesta crescita del Pil pro capite del periodo espansivo del 2009-2019. Un'altra ragione a sostegno di prospettive positive sono i progressi tecnologici.

 

L'ottimismo è però moderato. L’atipica dinamica a singhiozzo nel 2020-2021 ha spinto l'incertezza macroeconomica al suo livello più alto nella storia recente, superando i livelli raggiunti nel periodo di disinflazione nei primi anni '80 e durante la crisi finanziaria globale del 2008. Attualmente ci si chiede se l’inflazione sarà transitoria o a lungo termine. Questo significa che gli investitori dovrebbero mantenere una mente aperta su come il panorama economico potrebbe svilupparsi nei prossimi cinque anni.

 

Un altro motivo, forse ancora più convincente, per temperare l'ottimismo è la crescente consapevolezza della gravità della crisi climatica. Le temperature globali saliranno di almeno 1,5 ˚C sopra il livello preindustriale entro il 2040, causando eventi meteorologici sempre più estremi e maggiori rischi fisici nelle economie sviluppate. Robeco si aspetta che nei prossimi cinque anni gli investitori incorporino sempre più fattori di rischio climatico nelle loro decisioni di asset allocation, e per aiutarli, ha introdotto un'analisi di come i fattori climatici potrebbero influenzare le valutazioni delle asset class in aggiunta ai fattori macroeconomici.

 

 Le considerazioni più importanti sono le seguenti: in primo luogo, la composizione delle asset class potrebbe essere influenzata dal cambiamento climatico più che dai rendimenti attesi, dato che Robeco prevede una maggiore emissione di titoli green in futuro. In secondo luogo, I mercati azionari emergenti e i mercati obbligazionari high yield consumano più carbonio rispetto ai mercati azionari sviluppati e ai mercati obbligazionari investment grade, il che metterà sotto pressione i prezzi dei primi. Terzo, gli investitori attivi possono aggiungere valore integrando la loro visione sul cambiamento climatico e su come le politiche, i regolamenti e il comportamento dei consumatori influenzeranno i profitti aziendali. Infine, il disinvestimento massiccio dalle aziende di combustibili fossili può portare a un premio di rischio per il carbonio.

 

Al netto di questi rischi, in un contesto caratterizzato da un’inflazione annualizzata attesa intorno al 2% in euro, a livello di singole asset class Robeco si aspetta che nei prossimi cinque anni i ritorni più consistenti saranno generati nel comparto delle commodities, con un +5% annualizzato (in euro), seguito dall’azionario dei mercati sviluppati (+4,25%), dall’equity emergente (+4%) e dall’immobiliare quotato (+3,75%). Nel reddito fisso, le migliori performance verranno dal debito governativo emergente in valuta locale (+2,75% in euro), seguito dai bond corporate high yield globali hedged (+1,50%), mentre al contrario i bond governativi domestici tripla A, sempre in euro, offriranno un ritorno negativo dell’1,50%.

 

“Un anno e mezzo dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, il mondo è diviso. Da un lato, le economie in ripresa e la crescita tecnologica; dall’altro, l'incertezza macroeconomica e il rischio climatico” commenta Peter van der Welle, Multi Asset strategist del team Multi Asset di Robeco. “Crediamo di essere alla vigilia di un periodo espansionistico duraturo, che chiamiamo “I roventi anni Venti” (anziché ruggenti). I tassi d'interesse reali negativi guidano una crescita dei consumi e degli investimenti superiore al trend nelle economie sviluppate, mentre il legame tra gli investimenti pubblici e aziendali e la crescita della produttività che ne consegue rimane intatto, con ritorni reali positivi sugli investimenti che vanno a beneficio dei salari reali e della crescita dei consumi.”

 

 “Anche se l'86% degli investitori crede che il rischio climatico sarà un tema chiave per i loro portafogli entro il 2023, le valutazioni regionali non riflettono ancora i diversi gradi di rischio climatico a cui le varie regioni sono esposte. Pertanto, il rapporto Expected Returns di quest'anno prende in considerazione, per la prima volta dal suo lancio nel 2011, l'impatto del rischio climatico sui rendimenti” aggiunge Laurens Swinkels, ricercatore presso Robeco.

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