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Investimenti, i temi da seguire nell’ultimo trimestre

10/7/2021

Germano (Amundi): “Nel complesso, vista la brillante performance degli attivi rischiosi da inizio anno e i rischi che si profilano all’orizzonte, si consiglia una certa cautela”


Due principali rischi si profilano all’orizzonte: una riguarda la Cina, tra recrudescenza della pandemia, crac Evergrande e nuova ondata regolatoria. Il secondo riguarda l’inflazione da rialzo dei prezzi dell’energia e degli alimentari. In tale scenario Matteo Germano, cio di Amundi SGR e global head of multi-asset di Amundi, riesamina alcune convinzioni chiave e rivaluta le opportunità d’investimento per le prossime settimane.

 

É ora di modificare l'allocazione al rischio e diventare più difensivi? “Visto il crescente rischio di inflazione e l’indebolimento della dinamica economica, aumenta anche il rischio di stagflazione”   osserva Germano, che tuttavia non si aspetta un crollo a breve dei mercati alla luce dell'atteggiamento accomodante delle banche centrali e della mancanza di alternativa alle azioni, “In ogni caso, data la straordinaria performance dei listini azionari dall’inizio dell'anno, e dato il rischio che l’inflazione torni a farsi sentire, consigliamo di adottare una posizione neutrale in termini di allocazione al rischio e di mantenere alcune coperture. Rimaniamo costruttivi sul credito”.

 

La preferenza per i titoli azionari value è ancora valida?  Questa è stata una delle linee guida fin dall’inizio del reflation trade innescato dall’avvio delle campagne vaccinali. “I timori relativi alla diffusione delle varianti hanno portato a un’interruzione temporanea di questo trend nel corso dell'estate. Ciò nonostante, riteniamo che possa proseguire sia negli USA, sia in Europa, dove il divario delle valutazioni tra titoli growth e value è ancora ampio in termini storici” prosegue Germano. “Più andiamo avanti con la preferenza per i titoli value, e più iniziano a emergere alcuni temi specifici.  Negli Stati Uniti, l’universo value consiste di interessanti business case legati al mondo dell’innovazione e dell'energia rinnovabile che potrebbero beneficiare ulteriormente delle politiche economiche oggetto di discussione da parte dell'amministrazione Biden. In Europa, il comparto finanziario e quello industriale offrono titoli qualitativamente interessanti. Sarà fondamentale valutare caso per caso l’impatto che l’aumento dei prezzi dell'energia avrà sui margini”.

 

Visto l’imminente tapering negli USA e una possibile inflazione vischiosa, quali consigli si possono dare agli investitori riguardo alla loro allocazione obbligazionaria? “Il reddito fisso potrebbe sembrare un’asset classe al capolinea, ma non lo è; in realtà è in corso una sua ristrutturazione” osserva ancora Germano. “Rimane una componente core importante dei portafogli degli investitori, sia come elemento di diversificazione rispetto alle azioni, sia come fonte di reddito. La preferenza maggiore va ai titoli a scadenza breve. Gli investitori dovrebbero abbandonare l'approccio statico al benchmark (rischio di high duration) e adottare un’allocazione più flessibile nella ricerca di rendimento. Sono presenti sacche di valore un po’ ovunque, sui mercati cartolarizzati negli USA, nei titoli periferici in Europa, e in alcune obbligazioni selettive dei mercati emergenti. Visto che si sta avvicinando l'avvio del tapering, gli investitori dovrebbero verificare che la loro allocazione core alle obbligazioni sia in grado di resistere a un quadro congiunturale più difficile”.

 

I mercati emergenti sono ormai fuori gioco oppure offrono ancora delle opportunità agli investitori? Da inizio anno, le azioni dei mercati emergenti hanno sottoperformato in modo significativo rispetto a quelle dei mercati sviluppati, in gran parte a causa della Cina. L’outlook sta comunque migliorando, e “si potrebbe quindi aumentare l’allocazione ai mercati emergenti, generalmente sottopesati, con riallocazioni più consistenti nell’ultima parte dell'anno, ovvero quando le iniziative regolatorie cinesi dovrebbero diventare più sfumate e la situazione del Covid nei mercati sviluppati più chiara. Per quanto riguarda le obbligazioni dei mercati emergenti, l’outlook è già più costruttivo, soprattutto sul credito in valuta forte e sulle obbligazioni high yield”.

 

Per l’ultimo trimestre, sono tre i temi principali che secondo Amundi gli investitori dovrebbero monitorare: l'evoluzione della narrativa sulla stagflazione, gli sviluppi sul fronte ambientalista a seguito della COP26 e l’ondata regolatoria in Cina. “Nel complesso, vista la brillante performance degli attivi rischiosi da inizio anno e i rischi che si profilano all’orizzonte, si consiglia una certa cautela: non inseguire il rialzo dei mercati, ma cercare delle opportunità per spostare l’allocazione verso le aree dove le valutazioni non sono così eccessive” conclude Germano.

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