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ETF europei resilienti alla volatilità

10/19/2021 | Daniele Riosa

Vincent Denoiseux (Lyxor): “Solida raccolta netta di 13,3 miliardi a settembre. Gli Exchange Traded Funds obbligazionari hanno visto afflussi per 5,3 mld, quelli azionari per 7,7”


Il mese di settembre è stato complesso per gli investitori, che si sono trovati a dover gestire una maggiore volatilità dovuta alle preoccupazioni sempre più pressanti che la ripresa possa subire uno stallo in un periodo di pressioni inflazionistiche più forti. Vincent Denoiseux, head of ETF research and solutions di Lyxor, ricorda che “l'indice S&P 500 ha registrato il suo più grande calo mensile nel 2021, a causa dell'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato alla fine del mese.

Come sottolinea il gestore, “nonostante la volatilità del mercato gli ETF europei si sono dimostrati resilienti con una solida raccolta netta di 13,3 miliardi di euro a settembre. Gli ETF obbligazionari hanno raccolto 5,3 miliardi di euro, quelli azionari 7,7 miliardi di euro. Gli ETF ESG hanno registrato un ulteriore crescita con una raccolta di 3,7 miliardi di euro. I flussi verso gli ETF ESG dall'inizio dell'anno rappresentano quasi la metà dei flussi totali degli ETF. Gli ETF Smart Beta hanno registrato deflussi per 900 milioni di euro a causa di ulteriori deflussi dalle esposizioni Value ed Equal-Weighted Equity, mentre hanno resistito le esposizioni Income, Quality e Momentum”.

“I Fondi ed ETF obbligazionari  - prosegue l’analista - hanno raccolto complessivamente 20,4 miliardi di nuovi flussi netti, di cui 15,1 miliardi verso i fondi aperti e 5,3 miliardi verso gli ETF. Mentre gli ETF e i fondi comuni azionari hanno raccolto 23,9 miliardi a settembre, di cui 16,3 miliardi verso i fondi aperti e 7,7 miliardi verso gli ETF”.

In un anno così importante per i flussi degli ETF, l’economista guarda il quadro generale e mette in prospettiva le recenti dinamiche dei flussi in Europa e negli Stati Uniti e le confronta con le tendenze di lungo termine dell'ultimo decennio.

Flussi azionari: “Per gli ETF e i fondi domiciliati negli Stati Uniti, quasi tutti i flussi verso veicoli passivi (ETF e fondi indicizzati) sono stati accompagnati da sostanziali deflussi dai fondi attivi. In Europa, nonostante l’impressionante espansione degli investimenti passivi negli ultimi anni, la struttura complessiva del mercato rimane meno matura di quella statunitense. I flussi azionari passivi hanno preso il comando, ma con un margine molto più ridotto (681 miliardi di euro contro 370 miliardi di euro negli ultimi 10 anni). È interessante notare che i flussi verso le esposizioni attive azionarie hanno accelerato a partire da luglio 2020”.

Flussi obbligazionari: “Guardando al reddito fisso, le esposizioni attive stanno beneficiando di flussi sani, ma il passivo sta recuperando velocemente. Gli investimenti passivi sono in vantaggio sul mercato statunitense con 1,45 trilioni di dollari raccolti nell'ultimo decennio. Tuttavia, i fondi attivi non sono stati penalizzati e hanno raccolto più di mille miliardi di dollari nello stesso arco di tempo. I fondi attivi domiciliati nell'UE hanno raccolto ben 1,3 trilioni di euro nel periodo. Anche la crescita dei fondi passivi è stata costante con 434 miliardi di euro di nuovi flussi netti”.

“Mentre i fondi attivi rimangono il modo tradizionale di investire nei mercati obbligazionari, negli ultimi anni un numero crescente di investitori si è interessato alle esposizioni obbligazionarie passive, in particolare con lo sviluppo delle gamme a reddito fisso ESG”, conclude Denoiseux.

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