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10/26/2021 | Max Malandra
“Abbiamo ridotto il rischio, in quanto riteniamo che il rialzo delle azioni sarà probabilmente limitato per il resto dell'anno. Date le valutazioni elevate e un sentiment fragile e di risk off, siamo preoccupati di una correzione del mercato e un'elevata volatilità.
Allo stesso tempo, stiamo cercando opportunità per approfittare sfruttare un'eventuale eccessiva debolezza”.
Così Andrew Harmstone e Manfred Hui, Managing Director del Global Balanced Risk Control Team di Morgan Stanley IM.
Il Team ora punta sulla Cina. “Abbiamo implementato un modesto sovrappeso iniziale sulle azioni Internet cinesi - confermano i due manager - Sebbene la Cina sia stata duramente colpita quest'anno, ci sono alcune potenziali sacche di opportunità. Gli ostacoli dovuti alla regolamentazione di Internet in Cina sembrano stabilizzarsi, e i fondamentali delle aziende chiave rimangono forti.
Dal picco di febbraio 2021, il calo è di oltre il 50%, rendendo le valutazioni abbastanza attraenti. Mentre è probabile che la volatilità rimanga elevata nel breve termine, lo scollamento tra i fondamentali e le valutazioni fa sì che i premi per il rischio si spostano leggermente verso l'alto”.
In tutto questo, comunque, pur tra varie traversie, la crescita economica rallenta ma rimane probabilmente sana, mentre l'inflazione ha rappresentato una preoccupazione per qualche tempo ma l'IPC headline statunitense di agosto è aumentato meno del previsto.
Appare improbabile che l'aumento dei prezzi dell'energia si ripercuota immediatamente sull'inflazione e al tempo stesso le carenze dell'offerta non stanno scomparendo: la questione è quindi se l'inflazione sia in realtà transitoria.
“Le valutazioni e il posizionamento suggeriscono cautela con molti indicatori di mercato che continuano a mostrare livelli tirati: il P/E a 12 mesi dell'S&P500 è attualmente a 20,7 volte, rispetto alla mediana di 15 volte - commentano dal Global Balanced Risk Control Team - Inoltre, ci aspettiamo che il movimento verso l'alto dei tassi non sia positivo per le azioni USA, che tendono ad avere una duration elevata.
Infatti, ciò ha avuto un impatto sui settori sensibili ai tassi, mentre i titoli energetici, al contrario, si sono mossi bene”.
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