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Transizione climatica, ecco la ricetta per finanziarla

11/10/2021 | Daniele Riosa

Se ne è discusso durante la conferenza organizzata da Lombard Odier ‘impiegare il capitale nell'era dei confini planetari’ svoltasi in concomitanza con la COP26


"Oltre a limitare l'aumento della temperatura globale, dobbiamo anche fare un passo indietro rispetto a diversi altri punti di non ritorno ambientali in aree come la deforestazione, la perdita di biodiversità e il degrado del suolo”. Così Hubert Keller, senior managing partner di Lombard Odier, ha aperto la conferenza ‘impiegare il capitale nell'era dei confini planetari’, (per confine planetario s’intende uno spazio operativo sicuro in cui poter agire senza compromettere il futuro del pianeta), uno degli eventi organizzati dalla società ginevrina in contemporanea con i lavori della COP26. "Se vogliamo evitare di oltrepassare uno di questi limiti planetari – continua Keller - dobbiamo capire come possiamo utilizzare in modo sicuro il nostro capitale naturale e come adattare i nostri modelli di business a questa nuova realtà".

All’incontro hanno partecipato Johan Rockström, direttore congiunto, Postdam Institute for Climate Impact Research, Mark Carney, consulente finanziario del primo ministro britannico per la COP26 e inviato speciale delle Nazioni Unite per l'azione e la finanza per il clima, David Blood, co-fondatore e amministratore delegato Generation Investment Management, Jeremy Oppenheim, fondatore e senior partner di Systemiq Ltd, Faith Ward, chief responsible investment officer per Brunel Pension Partnership e presidente dell'Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC). 

Johan Rockström, si è concentrato sul cambiamento climatico spiegando che “siamo sulla strada che ci porterà a un aumento di 2,7 gradi in più di temperatura, cosa che ci porterebbe al disastro". Inoltre “non abbiamo ancora visto un impegno condiviso sulle emissioni zero che ci porterebbe sotto i due gradi. Obiettivi basati sulla scienza possono però guidare i percorsi che dobbiamo intraprendere".

“Ma - constata - il tempo sta finendo visto che quattro dei nove confini planetari: perdita di biodiversità, flussi biogeochimici, cambiamento climatico e cambiamento del sistema terrestre, sono stati violati. Ed eventi meteorologici estremi, come la ‘cupola di calore’ di quest'estate, che ha stretto in una morsa il Canada, ci ricordano sempre più spesso che l'’eccezionale’ di oggi sarà la ‘normalità’ di domani se non riusciamo a frenare il riscaldamento globale in tempo. Dobbiamo sfruttare al massimo l'opportunità presentata dalla COP26 per fare di più. Si tratta di lasciare un mondo migliore alla prossima generazione".

Come finanziare la transizione climatica? Aprendo la discussione, Mark Carney ha sottolineato la necessità di strutture che possano aiutare gli investitori ad impiegare il capitale in modi che siano allineati con il rispetto dei confini del pianeta.

"Lombard Odier - ha sottolineato Carney - è stata in prima linea nello sviluppo del concetto di allineamento della temperatura del portafoglio. Ora, abbiamo bisogno di integrare una versione open-source di questo quadro per l'intero settore”.

“Alcuni gironi fa - ricorda - c’è stato l'annuncio di un International Sustainability Standards Board, (ISSB) che sarebbe responsabile dell'implementazione di uno standard di divulgazione della sostenibilità basato sulla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures. Mentre questo annuncio è focalizzato sul clima, abbiamo anche bisogno di incorporare i confini planetari".

Nel frattempo, David Blood si è concentrato sulla particolare urgenza di finanziare la transizione climatica. "Dobbiamo dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2030, il che richiederà lo stanziamento di uno o tre trilioni di dollari di capitale all'anno fino ad allora. E mentre dobbiamo naturalmente smettere di bruciare carbone ed fermare la deforestazione, dobbiamo anche concentrarci sul decarbonizzare settori più complessi come quelli del cemento e dell'acciaio. Ma questi settori non stanno ancora ricevendo il capitale necessario per farlo. Questo deve essere il nostro obiettivo principale per i prossimi cinque o dieci anni".

Tuttavia, c'è un lato positivo nella crescente urgenza di queste sfide. Faith Ward ha sottolineato che "abbiamo perso molti decenni per l'inazione, e fino a poco tempo fa, l'industria finanziaria non aveva afferrato la gravità di questi problemi. Ma gli eventi recenti, tra cui episodi climatici estremi più frequenti e una pandemia globale, hanno contribuito a fornire una maggiore consapevolezza globale e gli stessi investitori stanno comprendendo la necessità di passare a un futuro più sostenibile".

Infine Jeremy Oppenheim ha individuato un altro settore di particolare importanza: quello dell'alimentazione e dell'agricoltura che “deve essere monitorato con attenzione se vogliamo aderire ai confini planetari. La deforestazione, la perdita di biodiversità, l’acqua e l'uso della terra hanno un’influenza enorme e tutte le analisi di mercato suggeriscono che possiamo migliorare moltissimo nei prossimi dieci anni in questi settori con investimenti relativamente poco costosi ma che possono dare rendimenti importanti”.

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