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Dividendi globali in forte ripresa

11/15/2021

Nel terzo trimestre le distribuzioni sono aumentate del 22% anno su anno, e sono destinate a tornare ai livelli pre-Covid entro la fine del 2021. Il Janus Henderson Global Dividend Index


I dividendi globali sono in rapida e robusta ripresa, e sono destinati a tornare ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2021. E’ quanto rileva l’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index. Grazie all’aumento dei profitti e alla solidità dei bilanci, nel terzo trimestre del 2021 le distribuzioni sono incrementate al ritmo record del 22% anno su anno su base sottostante toccando il massimo storico trimestrale di 403,5 miliardi di dollari Usa. Il totale è salito del 19,5% in termini complessivi. L’indice dei dividendi di Janus Henderson è ora inferiore di appena il 2% al picco pre-pandemia toccato nel primo trimestre del 2020. Il 90% delle società di tutto il mondo ha incrementato o confermato i dividendi. Questo risultato è il più forte dal lancio dell’Indice e rispecchia la rapida normalizzazione degli andamenti dei dividendi a fronte della continua ripresa globale.

 

La forza eccezionale dei dati delle distribuzioni nel terzo trimestre in combinazione con le prospettive migliori per l’ultimo quarto, ha indotto Janus Henderson a rivedere al rialzo le previsioni per l’intero esercizio. Janus Henderson ora prevede una crescita complessiva del 15,6%, destinata a portare le distribuzioni 2021 al nuovo record di 1,46 mila miliardi di dollari Usa. Janus Henderson si aspetta un recupero dei dividendi globali in soli nove mesi dal minimo toccato al culmine della pandemia nell’anno in chiusura a marzo 2021. Per il 2021 si prevede una crescita sottostante del 13,6%.

 

Il contributo più consistente alla crescita delle distribuzioni nel terzo trimestre è giunto dal settore minerario, che ha alimentato due terzi dell’aumento su base annua a livello globale. Anche il settore bancario ha apportato un contributo significativo, principalmente perché molte autorità di vigilanza hanno revocato le limitazioni alle distribuzioni e le svalutazioni dei crediti sono state inferiori al previsto. A livello geografico, hanno registrato una rapida ripresa le aree maggiormente penalizzate nel 2020 e quelle più esposte al boom del settore estrattivo o alla ripresa dei dividendi bancari. Australia e Regno Unito figurano tra i maggiori beneficiari di tali trend. Europa, parti dell’Asia e mercati emergenti hanno anch’essi riportato notevoli aumenti su base sottostante.

 

“A livello europeo la crescita sottostante è stata del 28,8% e, nonostante solamente il 10% circa dei dividendi del 2021 è stato pagato tra luglio e settembre, il 75% delle società ha incrementato i dividendi o li ha mantenuti invariati. Anche l’Italia ha registrato un deciso incremento del tasso di crescita (+60%) rispetto al trimestre precedente. Seppur sia doveroso sottolineare che i dati presi in esame non sono rappresentativi dell’intera regione a causa della stagionalità delle distribuzioni delle società che pagano i dividendi nel terzo trimestre, la crescita complessiva rappresenta la conferma di un trend positivo già in atto nel secondo trimestre sia a livello europeo che italiano” – ha commentato Federico Pons, country head per l’Italia di Janus Henderson Investors.

 

 

Le aree del mondo, come Giappone e Stati Uniti, in cui le società non avevano subito tagli significativi nel 2020, hanno naturalmente evidenziato una crescita minore della media globale. Ciò nonostante, i dividendi delle società statunitensi sono aumentati di un decimo toccando un nuovo record nel terzo quarto. La forza del terzo trimestre consente anche alle società cinesi di essere sulla buona strada per effettuare distribuzioni record nel 2021.

 

Jane Shoemake, client portfolio manager del global equity income team di Janus Henderson ha commentato: “Nel terzo trimestre abbiamo assistito a tre cambiamenti importanti. Il primo e più significativo è che le società estrattive di tutto il mondo hanno beneficiato dei prezzi elevatissimi delle commodity. Molte di esse hanno registrato risultati record e dividendi altrettanto storici. Il secondo è che le banche hanno rapidamente approfittato dell’allentamento delle limitazioni ai dividendi ripristinando le distribuzioni a un livello più elevato di quello in apparenza possibile solo alcuni mesi fa. Infine, le poche società statunitensi che hanno iniziato per prime a ripristinare i dividendi annuali hanno dimostrato la disponibilità delle imprese a restituire liquidità agli azionisti.”

 

Guardando al prossimo anno, “nel 2022 il ripristino continuo dei dividendi bancari costituirà un propulsore notevole, ma sembra improbabile che le società estrattive possano sostenere questo livello di distribuzioni data la loro dipendenza dai prezzi volatili delle commodity sottostanti, alcuni dei quali sono già scesi. È pertanto probabile che le imprese minerarie rappresentino un fattore sfavorevole per la crescita dei dividendi globali il prossimo anno” ha concluso Shoemake.

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