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Azionario, vincitori e vinti in un contesto di inflazione

12/2/2021 | Redazione Advisor

Moneyfarm ha mantenuto invariata la propria esposizione azionaria e ritiene che un ambiente più inflazionistico favorisca soprattutto le imprese "ad alta qualità"


Con la prospettiva di un'inflazione che sembra essere "più alta, più a lungo" è opportuno ragionare su quelli che potrebbero essere i vincitori e gli sconfitti di questo scenario nel contesto dei mercati azionari. Secondo l'analisi di Richard Flax (in foto), chief investment officer di Moneyfarm, come prima ipotesile azioni "value" potrebbero sovraperformare, in particolare se l'inflazione è guidata dalla domanda. È l'argomento "la marea solleva tutte le barche": se l'inflazione è in aumento, allora tutti dovrebbero vedere migliorare i propri ricavi.

 

"La seconda ipotesi è quella che sostiene che le "aziende di qualità" dovrebbero sovraperformare", sottolinea Flax. "In questo contesto, l'inflazione non aiuta tutti: ciò che conta davvero è se le aziende riescono a gestire la differenza tra l'inflazione dei ricavi e l'inflazione dei costi. Se la crescita dei ricavi è superiore all'aumento dei costi della produzione, bene. In caso contrario, la capacità di generare utili dovrebbe diminuire. In teoria, le aziende "di qualità" dovrebbero avvantaggiarsi della situazione". 

 

Ma come si individuano le aziende di qualità? "Si possono utilizzare metriche finanziarie come il margine lordo o il ROI. Da una prospettiva macroeconomica, si potrebbe utilizzare lo spread tra l'inflazione dei prezzi al consumo e quella dei costi di produzione per stabilire se i margini aziendali tendono ad aumentare o diminuire. Sfortunatamente, l’analisi non è così semplice. La terza ipotesi è che le grandi imprese dovrebbero fare meglio delle piccole imprese in un contesto di inflazione. Le grandi aziende potrebbero essere in grado di negoziare in modo più aggressivo con i fornitori e sono solitamente più diversificate e meno suscettibili all'inflazione dei costi", aggiunge il cio.

 

L'ultimo elemento riguarda i tassi d’interesse: se le banche centrali alzano i tassi, cosa potrebbe succedere? "Una linea di argomentazione suggerisce che sono le azioni con valutazioni elevate a essere maggiormente a rischio, poiché i tassi di sconto aumentano", puntualizza Flax che aggiunge "è un’analisi semplicistica, ovviamente, ma potrebbe prefigurare uno scenario non del tutto favorevole per i titoli tecnologici che hanno dominato il mercato in questi anni".

 

"Negli ultimi mesi, come Moneyfarm, abbiamo mantenuto invariata la nostra esposizione azionaria, riflettendo l'idea che l'inflazione non sarà per ora un ostacolo significativo per le azioni. Per quanto riguarda i vincitori, preferiamo gli argomenti in favore della qualità e delle dimensioni. Crediamo ci siano anche dei meriti nell'argomento in favore dei titoli value, ma pensiamo che un ambiente più inflazionistico favorisca soprattutto le imprese "ad alta qualità", conclude Flax.

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