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12/15/2021 | Lorenza Roma
La ripresa della pandemia ha portato un nuovo regime di mercato. Le azioni salgono, le obbligazioni scendono: il 2022 assomiglierà molto al 2021. È quanto emerge dall’outlook di BlackRock.
“Ci aspettiamo che l'inflazione sia persistente e si stabilizzi sopra i livelli pre Covid-19”, ha dichiarato Bruno Rovelli (in foto), chief investment strategist di BlackRock Italia. "Le banche centrali dovrebbero dare il via ai rialzi dei tassi, ma rimanere più tolleranti nei confronti delle pressioni sui prezzi, mantenendo i tassi d'interesse reali storicamente bassi e sostenendo le attività di rischio. Preferiamo le azioni al reddito fisso e rimaniamo sovrappesati alle obbligazioni legate all'inflazione".
“Una serie di eventi tra cui la ripartenza, i nuovi ceppi del virus, l'inflazione guidata dall'offerta e le nuove strutture delle banche centrali, potrebbe indurre i mercati e i responsabili politici a interpretare male l'inflazione”, ha aggiunto l’esperto. “Teniamo a mente il quadro generale, ma riconosciamo i rischi, al rialzo e al ribasso, intorno alla nostra visione principale. Ritagliamo un po' di rischio in mezzo a una gamma solitamente ampia di risultati economici”.
“Il cambiamento climatico fa parte della storia dell'inflazione. Favoriamo le azioni dei mercati sviluppati (DM) rispetto ai mercati emergenti (EM)”, ha precisato Rovelli.
“I bassi rendimenti reali insieme ai forti guadagni sostengono le valutazioni azionarie. Tuttavia, il momentum degli utili ha raggiunto l'apice, il che giustifica una certa riduzione del rischio e la ricerca di una certa esposizione alla duration”.
“L'allentamento della politica potrebbe illuminare lo sfondo per le azioni cinesi”, ha spiegato lo strategist. "Vediamo un allentamento graduale della politica - sia monetaria che fiscale - dopo l'atteggiamento rigido che i politici hanno mantenuto all'inizio di quest'anno. Le valutazioni suggeriscono che i mercati stanno già valutando i rischi significativi. Preferiamo le azioni al credito e le obbligazioni legate all'inflazione ai titoli di Stato nominali dei mercati sviluppati. Crediamo che gli investitori istituzionali rimangano sottoinvestiti nei mercati privati”.
In conclusione, Rovelli ha sottolineato che "tassi reali bassi e una crescita in rallentamento ma ancora superiore al trend, sostengono la nostra preferenza per le azioni strategiche”.
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