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Outlook 2022, contesto positivo nonostante i tassi reali bassi

1/27/2022 | Redazione Advisor

Gli esperti di Plenisfer rimangono cautamente costruttivi e confermano la previsione di una ripresa accompagnata da pressioni inflazionistiche


Nel 2022 il contesto rimane positivo anche se i tassi reali al momento sono troppo bassi. E' quanto emerge dall'outlook 2022 di Plenisfer Investments SGR S.p.A., dal titolo "Il Buono, il Brutto e il Cattivo. Il “Buono” è rappresentato dalle prospettive positive di crescita economica, il “Cattivo” indica le conseguenze a medio termine del tapering e dell'aumento dei tassi e, infine, il “Brutto” è relativo al potenziale scenario di stagflazione.

 

Guardando al 2022, gli esperti ritengono che la forza fondamentale alla base della ripresa economica rimanga intatta: il team rimane cautamente costruttivo e conferma la view di una ripresa accompagnata da pressioni inflazionistiche. Visione positiva anche sul proseguimento della crescita negli Stati Uniti e in Europa. Tuttavia, guardando alla derivata seconda relativa alla crescita, gli indicatori di momentum confermano che il tasso di crescita delle economie sviluppate sta decelerando secondo un trend che si riflette in modo ancora più evidente negli utili aziendali. Pertanto, gli esperti credono che un approccio prudente sia appropriato per affrontare la prima metà del nuovo anno.

 

Per quanto riguarda la Cina, secondo gli esperti si dovrà aspettare fino al secondo trimestre del 2022 per vedere un miglioramento sostanziale della politica fiscale e monetaria finalizzata a sostenere il settore immobiliare e la crescita economica. Tuttavia, gli analisti ritengono che gli asset cinesi possano rappresentare una valida opportunità di acquisto: le azioni nazionali cinesi, infatti, dovrebbero beneficiare di una graduale ripresa economica nel corso del 2022. Le economie emergenti in Asia, in lenta ripresa nel 2021, stanno finalmente migliorando. Passando agli Stati Uniti, le condizioni macroeconomiche appaiono eccezionalmente robuste, anche in vista dell’approvazione di un importante piano di investimenti infrastrutturale e della riconferma di Jerome Powell alla presidenza della Federal Reserve, oltre che del livello record di risparmio delle famiglie.

 

A livello globale, la SGR si mantiene cauta perché ritiene che gli investitori stiano sottovalutando il rischio di inflazione e la relativa risposta politica (tapering e aumento dei tassi). Gli esperti non credono nella natura transitoria dell’inflazione: secondo Plenisfer potremmo essere all'inizio di un periodo di normalizzazione in cui la precedente soglia del 2% di inflazione diventerà il nuovo livello minimo di riferimento. Il dibattito sull'inflazione, e la reale possibilità che non sia un fenomeno transitorio, complica ulteriormente il panorama degli investimenti e lascia poche opzioni praticabili per rendimenti reali interessanti.  Gli esperti sono convinti che le banche centrali dei paesi sviluppati siano "dietro la curva" e che eventuali reazioni forti e tardive potrebbe generare ulteriore volatilità. Se questa interpretazione sul posizionamento della Fed ("dietro la curva") si rivelasse corretta, si verificherà anche un relativo indebolimento del dollaro. Il team prevede un calo generale dell'inflazione a partire dal secondo trimestre del 2022. Tuttavia, le dinamiche salariali e altre forme di inflazione, insieme al picco già raggiunto dalla globalizzazione, rafforzano l'opinione della società che l'inflazione abbia visto i suoi minimi storici. Anche se gli ultimi dati sono sorprendenti, l'inflazione non è ancora un problema strutturale.

 

D'altra parte, le valutazioni "ricche" del mercato azionario sono accettabili solo con un fattore di sconto molto basso. Un aumento significativo dei tassi d'interesse potrebbe causare una importante correzione nelle valutazioni azionarie. Il debito totale ha raggiunto livelli senza precedenti e la repressione finanziaria è necessaria per ridurre il debito: quindi, l'inflazione entro certi limiti è un male minore. Le valutazioni del mercato azionario rimangono elevate e implicano rendimenti attesi a 5 e 10 anni inferiori ai rendimenti medi degli ultimi 20 anni. Dall'altro lato, più di 15 anni di politiche monetarie non convenzionali hanno sostenuto gli investimenti in azioni. Infatti, i tassi reali negativi e gli spread modesti rendono le attività a reddito fisso non competitive rispetto agli investimenti azionari. Questa situazione è destinata a perdurare in termini relativi. Sul fronte azionario, gli esperti privilegiano un approccio flessibile tra temi difensivi e ciclici (Telecom, Energia e Industriali) che tenga però in considerazione tanto le valutazioni quanto i fondamentali. In un contesto inflazionistico, il focus dovrebbe, infatti, essere sulle società in grado di generare solidi flussi di cassa (short duration).

 

Nel complesso, la SGR mantiene un macro-outlook positivo per il 2022, anche se i tassi reali al momento sono troppo bassi. La crescita nei paesi sviluppati supporta sia una normalizzazione dei tassi che una performance positiva dei settori più ciclici, Covid-19 permettendo. Questo scenario è meno favorevole per le esposizioni al reddito fisso e introduce un potenziale tetto massimo anche sulle valutazioni dei mercati azionari. Gli spread creditizi non offrono molto valore. L'Asia high yeld, selettivamente, è l'unico segmento del mercato HY che scambia a spread molto alti a causa della crisi immobiliare in Cina. Pertanto, una strategia basata sulla pura esposizione al rischio di mercato, sia azionario che creditizio (Beta), sembra offrire un upside limitato nel 2022. Gli esperti privilegiano le scelte di stock picking idiosincratico e l'esposizione a strategie alternative, soprattutto negli asset reali.  Il differenziale di crescita del prodotto interno lordo continua a favorire i paesi sviluppati rispetto a quelli emergenti. Il team rimane costruttivo sulla Cina e sul tema della prosperità interna: la crescita cinese dovrebbe accelerare nuovamente a partire dal secondo trimestre del 2022. La transizione energetica globale sta offrendo una serie di interessanti opportunità d'investimento, sia in materie prime come rame, idrogeno e platino, sia in aziende che facilitano lo stoccaggio e la creazione di nuove reti energetiche. Gli operatori storici del settore energetico possono offrire un'esposizione a questi temi con valutazioni molto interessanti.

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