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Mattarella bis, ecco i titoli su cui puntare. I commenti dei gestori

1/31/2022 | Daniele Riosa

Secondo gli esperti “nel breve periodo, il segnale di continuità dovrebbe ridurre il surplus di incertezza sui rendimenti italiani”


La rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica avrà l’effetto di stabilizzare i mercati così come la permanenza a Palazzo Chigi di Mario Draghi. E’ questa in sintesi l’analisi degli esperti delle società di gestione. Vediamo di seguito i commenti dei gestori.

Domenico Ghilotti, analista di Equita, sottolinea che “lo scenario che si è realizzato a nostro avviso è il più favorevole per i mercati, perché fornisce stabilità al governo fino alla fine del mandato naturale del Parlamento (2023). Lascia inoltre aperta la possibilità per Draghi di diventare presidente dopo le elezioni politiche, se Mattarella decidesse di dimettersi prima della fine del suo nuovo mandato di 7 anni. Questo risultato, permettendo al governo di proseguire il proprio lavoro senza soluzione di continuità, migliora anche la visibilità sull`implementazione del PNRR (un driver chiave per le prospettive di crescita italiane nel 2022-26) e su alcuni dossier rilevanti all`esame del governo (ad esempio Telecom Italia) che sono stati congelati dall`elezione del presidente e avrebbero potuto essere ritardati in caso di cambio di governo (ad esempio se Draghi fosse stato nominato presidente della Repubblica)".

Ghilotti si aspetta che “il risultato delle elezioni possa avere risvolti positivi soprattutto per i titoli finanziari, sui quali manteniamo un significativo sovrappeso nel nostro portafoglio raccomandato. Tra i nostri titoli preferiti segnaliamo Unicredit, Intesa, Mediobanca, Fineco, Mediolanum, Credem”. 

Gianni Piazzoli, cio di Vontobel wealth management SIM Italy, e Reto Cueni, chief economist Vontobel Wealth Management, si aspettano che “con Draghi che rimane primo ministro, i mercati si rilassino un po' e che l'incertezza sulla leadership in Italia diminuisca per ora. Nel breve periodo, il segnale di continuità dovrebbe ridurre il surplus di incertezza sui rendimenti italiani. Il primo ministro Draghi può spingere ora per una rapida implementazione del Recovery Fund, che è importante per la situazione finanziaria del Paese e dovrebbe dimostrare la sua capacità di attuare le riforme. Tuttavia, è probabile che diventi più difficile per Draghi riformare il paese quanto più ci avviciniamo alle prossime elezioni generali, che devono tenersi non oltre la primavera del 2023”.

Matteo Ramenghi, responsabile investimenti UBS WM Italia, rileva che “oltre a confermare lo status quo e la stabilità del governo, ci aspettiamo che la posizione di Draghi sia molto rafforzata dopo la scorsa settimana, eliminando il rischio di un potenziale ritardo nel lancio del Recovery Fund e accelerando l'agenda delle riforme. Questo sviluppo arriva al momento giusto, mentre sono previsti negoziati sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell'UE. L'Italia è entrata nel nuovo anno con un forte slancio economico, pronta a sfruttare al meglio il Recovery Fund, e con un debito pubblico in calo rispetto al PIL. La recrudescenza della Covid-19 peserà sull'attività economica nel primo trimestre, proprio come nel resto dell'Europa, ma la conferma di un team di leadership che ha finora dimostrato di avere successo dovrebbe fornire un solido vento di coda per l'Italia”.

Oliver Eichmann, head of rates, Fixed Income EMEA di DWS, prevede che “per quanto riguarda l'ulteriore sviluppo del premio al rischio dei titoli di Stato italiani, ci aspettiamo comunque un moderato aumento su un orizzonte di dodici mesi. Partiamo dal presupposto che la Banca Centrale Europea, molto probabilmente, interromperà gli acquisti netti di obbligazioni alla fine di quest'anno. Allo stesso tempo, è probabile che il rendimento dei Bund decennali salga ulteriormente quest'anno nella fascia del più 0,2%. Entrambi i fattori potrebbero indurre gli investitori ad adottare un atteggiamento un po' più cauto verso i titoli di stato italiani. Ci aspettiamo un moderato aumento del differenziale di rendimento dei titoli di stato italiani decennali rispetto ai Bund a circa 1,5 punti percentuali nel corso di un anno”.

Secondo Maarten Geerdink, head of European Equities di NN Investment Partners, "il risultato delle presidenziali è stato accolto positivamente questa mattina dai mercati finanziari. Con la rielezione di Mattarella, la posizione di Draghi come primo ministro è mantenuta e l'esecuzione di riforme strutturali e grandi investimenti nell'economia italiana sono, per ora, assicurati. Lo spread dei titoli di stato italiani rispetto alla Germania è sceso e i mercati azionari in Italia hanno aperto al rialzo. Soprattutto le aziende che sono esposte all'economia locale italiana beneficiano del risultato. I pesi massimi dell'indice italiano come Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno un'esposizione significativa all'Italia e questa mattina sovraperformano il mercato più ampio. A lungo termine, la rielezione implica che Draghi ha ora una finestra di 6-12 mesi per portare avanti l'agenda delle riforme e mettere l'Italia su una base più forte. Questo dovrebbe essere di buon auspicio per i mercati italiani nel breve e medio termine, ma le sfide rimangono in quanto queste riforme devono essere attuate in una finestra temporale che si chiude a causa delle elezioni nazionali che sono previste per il 2023 e possono portare nuova incertezza”.

Annalisa Piazza, fixed-income research analyst di MFS Investment, concentra la sua analisi sui principali rischi nella fase attuale: "Anche se il risultato delle elezioni è il migliore possibile per l'Italia, nei prossimi mesi riteniamo possano esserci ancora alcuni fattori di rischio. Ad esempio, l'attuale maggioranza potrebbe vedere un rimpasto nelle prossime settimane, dal momento che le coalizioni dei partiti hanno mostrato una crescente debolezza durante le elezioni presidenziali. I colloqui all'interno dei partiti più grandi sono iniziati oggi (Salvini ha già convocato una riunione di partito e le ultime notizie parlano di alcuni chiarimenti necessari all’interno del M5S tra Conte e Di Maio). A soffrire potrebbero essere i BTP se la BCE iniziasse a comunicare un 'ritorno' a una politica monetaria più restrittiva (accennando cioè a un rialzo dei tassi prima del previsto). Questo potrebbe portare a un temporaneo riallargamento dello spread con il Bund, poiché terminerebbe prima il QE. Non è tra gli scenari più probabili, ma i rischi non sono banali, dato che la BCE sta mantenendo un atteggiamento prudente e aumenta la pressione tra le banche centrali".

"Inoltre - conclude Piazza - l'impatto del Recovery Fund nel medio termine potrebbe non generare gli effetti desiderati se Draghi dovesse incontrare molte difficoltà con la coalizione di governo nei prossimi mesi, dato che i partiti inizieranno presto la loro campagna elettorale. In questa eventualità, gli investitori potrebbero rifocalizzarsi sui problemi a lungo termine dell'Italia (bassa crescita e basso PIL potenziale)".

Andreas Billmeier, european economist presso Western Asset (parte di Franklin Templeton), spiega che la rielezione di Mattrella e la conferma di Draghi alla presidenza del Consiglio rappresenta “un risultato positivo per l'Italia ed il rischio di mercato di breve termine ed infatti oggi gli spread dei BTP hanno registrata una leggera riduzione. Da un punto di vista di medio termine, tuttavia, l'età di Mattarella (81) e le prossime elezioni parlamentari (primo semestre 2023) gettano un'ombra, più che se per la carica fosse stato scelto un candidato più giovane (incluso Draghi). In altre parole, consideriamo la conferma di Mattarella anche come un'espressione della speranza da parte dei partiti contrari a Draghi di essere potenzialmente in grado di eleggere il prossimo presidente dopo aver vinto le prossime elezioni. Il processo elettorale ha messo in luce disaccordi molto sostanziali all'interno delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra ed anche all'interno di alcuni dei partiti più grandi. Per molti versi, queste elezioni presidenziali hanno costituito l'apertura per le elezioni parlamentari del prossimo anno, prospettando una significativa quantità di sconvolgimenti politici probabili fino a quel momento. Ci aspettiamo che lo slancio delle riforme si arresti dopo l'estate con i partiti che dovranno ricostruire il loro profilo piuttosto che supportare le riforme politicamente difficili possibili sotto il governo tecnocratico guidato da Draghi”.

“Con la riduzione graduale degli acquisti di asset da parte della BCE, prevediamo che gli spread dei titoli di Stato italiani registreranno nuovamente un ampliamento una volta che l'entusiasmo dell’immediato sarà svanito", conclude Billmeier.

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