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Azionario growth, un sell off solo temporaneo?

2/4/2022

I timori di un’inflazione persistente, di una politica monetaria più restrittiva e di un aumento dei rendimenti sui bond spaventano gli investitori. Il commento di Capital Group


Wall Street ha chiuso ieri con il peggior calo da un anno a questa parte, complice anche il tonfo di Meta, casa madre di Facebook, che ha riportato risultati deludenti e ha perso il 26%, bruciando 250 miliardi di capitalizzazione. L’indice S&P 500 ha lasciato sul terreno il 2,4%, il calo più pesante da febbraio 2021, mentre il Nasdaq Composite ha subito le perdite più pesanti, chiudendo la giornata con un -3,7%, la giornata peggiore da settembre 2020. Da inizio 2022 sembra che l’equity, in particolare quello growth, non sia più l’asset class privilegiata dagli investitori. Quali possono essere le ragioni? E quali le prospettive future?

 

“I timori di un'inflazione persistente, di una politica monetaria più restrittiva e di un aumento dei rendimenti obbligazionari hanno portato gli investitori più emotivi ad abbandonare i titoli growth dall'inizio dell'anno” osserva Martyn Hole, equity investment director di Capital Group. “I settori più ricchi di valore, come quello tecnologico, hanno sofferto il peso del sell-off, dato che le loro valutazioni sono sottoposte a un esame più attento con aspettative di tassi di interesse più alti. Il Nasdaq Composite è sceso del 7,6% la scorsa settimana, subendo il suo più grande declino dall'inizio della pandemia ed estendendo la sua perdita annuale a -12,5%”.

 

Secondo Hole è giustificato che gli investitori siano cauti sui livelli di valutazione, specialmente durante dei picchi di mercato; tuttavia, non dovrebbero avere paura delle società altamente valutate ed evitarle completamente, poiché la storia ha dimostrato che molte società ad alto rendimento potrebbero continuare ad apprezzarsi finché i fondamentali si rivelano superiori alle aspettative nel tempo.  “Le valutazioni di partenza sembrano contare meno nel lungo termine e alcune aziende sono costose per buone ragioni. Ci concentriamo su una analisi fondamentale accurata per trovare vincitori a lungo termine con un potenziale sottovalutato, anche se hanno valutazioni più alte, perché siamo consapevoli che spesso la valutazione si rivela più corretta su orizzonti temporali più lunghi. Questo è particolarmente vero per le aziende a crescita secolare che hanno mercati di riferimento ampi e in espansione; tutto ciò, combinato con bassi tassi di penetrazione, dà origine ad una crescita dei ricavi e degli utili potenzialmente molto lunga. Pertanto, concentrarsi sui fondamentali dell'azienda porterà chiarezza sulla volatilità di breve termine e aiuterà a identificare i vincitori a lungo termine” conclude Hole.

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