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Obbligazionario, la ricetta per adottare un approccio disciplinato

2/10/2022 | Redazione Advisor

Sarang Kulkarni (Vanguard): “E' necessaria un'adeguata diversificazione, la pazienza di aspettare opportunità interessanti e una scelta oculata dei titoli"


"L'inflazione, e il modo in cui le banche centrali la affrontano, rappresenta uno dei rischi maggiori che i mercati obbligazionari dovranno affrontare nei prossimi mesi". Sarang Kulkarni, lead portfolio manager per Vanguard global credit bond fund, rileva che “mentre il percorso della politica monetaria è sotto controllo, il fattore chiave per i mercati globali del credito sarà la modalità in cui le economie sapranno reggere quando le misure di sostegno delle banche centrali verranno meno. Inoltre, se il ritmo dei rialzi dei tassi è troppo veloce, se le banche centrali fanno un errore politico, il rallentamento della crescita potrebbe essere più veloce del previsto. In una situazione di questo tipo, nel 2022 il settore obbligazionario entra in una condizione piuttosto vulnerabile, e ci aspettiamo un ulteriore aumento della volatilità nel corso dell'anno”.

“L'aumento dei tassi - prevede il gestore - potrebbe pesare sul rendimento totale del credito di qualità elevata. Negli ultimi anni un certo numero di settori del credito, come le aziende tecnologiche statunitensi, ha beneficiato di una situazione di liquidità favorevole e di un accesso relativamente facile ai finanziamenti. E mentre la politica monetaria va incontro a delle strette, i mercati azionari potrebbero trovarsi sotto pressione con il rallentamento della crescita degli utili, l'aumento dei costi di finanziamento e la normalizzazione dei multipli azionari. Alcune aziende di qualità elevata hanno iniziato ad approfittare di quella che potrebbe essere la fine delle condizioni monetarie facili, lanciando grandi acquisizioni finanziate in contanti, che potrebbero mettere sotto pressione i loro rating di credito. Con gli spread per queste società vicine ai livelli più ridotti di sempre, i rischi sono sbilanciati verso il basso. Questo probabilmente porterà anche a una maggiore dislocazione in alcuni dei segmenti a basso rating del mercato del credito; in altre parole, è probabile che ci sia una demarcazione più chiara tra i crediti con e, quelli senza, un'adeguata liquidità per cavalcare eventuali grandi shock macroeconomici e la volatilità dei tassi di interesse”.

"Con l'aumento della volatilità e della dislocazione - sottolinea il manager - è più probabile che le dinamiche di rischio-rendimento sottostanti dei portafogli obbligazionari attivi siano esposte. Puntare sulla direzione dei mercati obbligazionari nel tentativo di produrre rendimenti (il c.d. 'levered beta') che a volte può pagare in scenari di propensione al rischio - può risultare penalizzante in situazioni di volatilità. Al contrario, l'alfa che gli investitori possono ricavare dalla ricerca fondamentale del credito viene amplificata, aggiungendo più valore di quanto non farebbe in mercati meno dislocati”.

Per l’economista “il modo migliore per orientarsi nei mercati obbligazionari nella loro forma attuale è quello di adottare un approccio disciplinato, vale a dire, grazie a un'adeguata diversificazione, la pazienza di aspettare opportunità interessanti e una scelta oculata dei titoli. Crediamo che l'universo obbligazionario globale offra una vasta serie di opportunità per produrre alfa per gli investitori. Con la revoca delle importanti misure di sostegno da parte delle banche centrali, l'analisi dei fondamentali del credito è destinata a svolgere un ruolo ancora più importante nella produzione di rendimenti rispetto a quanto si è visto dall'inizio della pandemia. Gli analisti di ricerca del credito e i gestori di portafoglio sono in grado di individuare gli emittenti le cui valutazioni sono basate eccessivamente su tassi bassi e finanziamenti facili, e di cogliere le opportunità risultanti per l'alfa rettificato per il rischio quando i fondamentali cambiano”.

“A nostro avviso - conclude Sarang Kulkarni - ora più che mai è il momento di ricavare alfa da una genuina scelta di titoli diversificando le fonti, senza assumere un eccessivo rischio direzionale top-down”.

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