Energia, tecnologia e immobiliare. Sono questi i tre comparti azionari che nel 2021 hanno registrato le migliori performance a livello globale. Lo rileva l’ultima edizione del report SPDR Sector & Equity Compass di State Street Global Advisors, che analizza trimestralmente i flussi e le posizioni degli investitori nei diversi settori sia a livello globale che a livello regionale. In particolare, è stato un anno eccezionale per il comparto energetico, settore che soltanto due anni fa era sceso ai minimi storici, e che nel 2021 ha registrato volumi record nell’industria degli ETF.

 

Entrando nel dettaglio delle performance settoriali nell’ultimo trimestre 2021, a livello globale al primo posto si è posizionata la tecnologia, con un +13,2%, seguita dai servizi di pubblica utilità (+11,3%) e dal settore immobiliare (+10,7%). Negli Stati Uniti invece il primo posto spetta all’immobiliare (+17,3%), seguito dalla tecnologia (+16,6%) e dal settore dei materiali (+15,1%). Infine in Europa nell’ultimo quarto dell’anno il settore con le migliori performance è stato quello dei servizi di pubblica utilità (+13%), seguito dai beni di prima necessità (+10,4%) e dai materiali (+9,2%).

 

Sull’intero anno, come anticipato, a livello globale in termini di performance svetta su  tutti il comparto energetico, che ha chiuso il 2021 con un +40,1%. Al secondo posto in classifica si posiziona la tecnologia con +29,8% e al terzo il settore immobiliare con +28,7%. Anche negli Stati Uniti la classifica è guidata dal comparto energetico, con una performance stellare del 51,3%, seguita dall’immobiliare (+45,1%) e dalla tecnologia (+34,4%). In Europa invece il comparto che ha fatto meglio è stato quello tecnologico, con un +36,6%, mentre il settore energetico si posiziona subito dietro con una performance del 35,3%. Al terzo posto troviamo il settore industriale (+28,9%), seguito dal settore finanzario (+28,6%) e dal settore healthcare (+25,4%).

 

Per quanto riguarda l’andamento dei flussi negli ETF nell’ultimo trimestre del 2021, State Street mette in luce un profilo abbastanza diverso dei flussi degli investitori istituzionali.  "Mentre gli investitori in ETF hanno effettuato forti acquisti in segmenti del mercato più focalizzati sui titoli growth, come i settori della tecnologia e dei beni di consumo discrezionali, i flussi degli investitori istituzionali hanno mostrato un orientamento molto più difensivo, con forti acquisti nei servizi di pubblica utilità e nei beni di prima necessità” si legge nel report. “A livello regionale, gli investitori in ETF hanno continuato a privilegiare le azioni statunitensi, contrariamente agli investitori istituzionali che hanno invece continuato ad abbandonare queste esposizioni dirigendosi in prevalenza verso i mercati emergenti e l’Europa, ad esclusione del Regno Unito”.

 

Il Sector & Equity Compass osserva ancora che gli investitori rimangono estremamente sovrappesati sul settore tecnologico e sugli Stati Uniti, sebbene anche in queste aree si siano registrate delle vendite. Inoltre, gli investitori hanno iniziato a ridurre il forte sottopeso sulle azioni del Regno Unito e hanno continuato ad ampliare il sovrappeso sulle azioni Europa, escluso il Regno Unito.

 

Nel complesso, il report rileva che la domanda di titoli azionari è rimasta sostanzialmente invariata durante il quarto trimestre 2021, nonostante alcune vendite alla fine del trimestre dopo la notizia della variante Omicron. Nello stesso periodo si è anche assistito ad una maggiore richiesta di azioni in grado di offrire un’esposizione più difensiva.