Tempo di lettura: 3min

Un outlook da “il Buono, il Brutto e il Cattivo”

2/28/2022 | Marcella Persola

"Crediamo sia finita l’era dei trend facili che si potevano cavalcare con un buon portafoglio bilanciato" sottolinea Mauro Ratto, co-CIO di Plenisfer Investments SGR, boutique di investimento dell'ecosistema Generali Investments


Il 2022 è iniziato all’insegna dell’incertezza e della volatilità, ma, secondo Mauro Ratto, co-CIO di Plenisfer Investments SGR, “quella che stiamo vivendo non è una fase transitoria, ma piuttosto l’inizio di una nuova era per i mercati che richiede un nuovo e diverso approccio alla gestione”.

Ed è proprio questa l’idea di fondo che lo ha portato nel 2020 a co-fondare con Giordano Lombardo, Diego Franzin e Robert Richardson, la boutique di investimento che opera nell’ambito dell’ecosistema di Generali Investments e che a maggio entrerà nel suo terzo anno di gestione.

 

Quali caratteristiche ha la “nuova era per gli investimenti”?

Pensiamo che lo scenario in cui gli investitori dovranno muoversi sarà profondamente diverso da quello degli ultimi 20 anni, decenni in cui hanno beneficiato di un trend di deflazione, abbondanza di liquidità e politiche monetarie accomodanti, ma anche della disponibilità di lavoro a basso costo, materie prime ed energia.  Questa era è finita, basti pensare all’inflazione. Nessuno oggi può veramente sapere se sarà temporanea o strutturale, ma abbiamo una certezza: ha già toccato i suoi minimi storici. Pensiamo che non si tornerà a una situazione deflazionistica, piuttosto entreremo in una fase di re-flazione, mentre i tassi torneranno a crescere e ci sarà una stretta sul flusso di liquidità, mentre i debiti pubblici continueranno a salire.

 

Quali implicazioni per i mercati?

Crediamo sia finita l’era dei trend facili che si potevano cavalcare con un buon portafoglio bilanciato. Oggi serve una gestione veramente attiva, che non guardi nello “specchietto retrovisore”, ma avanti, per identificare le tendenze future e selezionare singole opportunità valutandone l’intera struttura del capitale.  Riteniamo che chi potrà operare con rapidità – perché quel che accadeva in anni oggi accade in mesi - e senza i vincoli imposti da un benchmark avrà la vera possibilità di trovare valore anche in uno scenario inedito e complesso.

 

Il fondo con cui avete avviato la gestione, Destination Value, ha un obiettivo interno atteso di performance chiaro e, nonostante i mercati, puntate a chiudere anche il secondo anno di gestione risultati positive. Il segreto è nell’approccio?

E’ questa la convinzione con cui abbiamo fondato Plenisfer. Per conseguire un chiaro obiettivo, in linea con quello dei mercati azionari nel lunghissimo termine, ma con minor volatilità, mettiamo in discussione lo stile classico di gestione: non allochiamo per asset class, ma attraverso 5 strategie cui si somma quella di hedging che ottimizza la convessità di portafoglio rispetto ai beta di mercato e lo protegge dai rischi di coda. Le usiamo in modo complementare riunendo allo stesso tavolo le diverse competenze del team sotto la cui lente esaminiamo ogni singola opportunità, liberi dai benchmark e combinando -veramente - l’analisi top down con quella bottom up.

 

Quale è il vostro outlook per il 2022?

Lo chiamiamoil Buono, il Brutto e il Cattivo”: il “Buono” è rappresentato dalle prospettive positive di crescita economica, il “Cattivo” indica le conseguenze a medio termine del tapering e dell'aumento dei tassi, che pensiamo il mercato abbia solo recentemente iniziato a prezzare, e, infine, il “Brutto” è relativo al potenziale scenario di stagflazione, anche se non è il nostro scenario centrale.  In questo scenario, una strategia basata sulla pura esposizione al rischio di mercato, sia azionario che creditizio, potrebbe offrire un upside limitato. Privilegiamo quindi le scelte di stock picking idiosincratico e l'esposizione a strategie alternative, soprattutto negli asset reali, e privilegiamo un approccio flessibile tra temi difensivi e ciclici come Telecom, Energia e Industriali, e società in grado di generare solidi flussi di cassa. Restiamo costruttivi sulla Cina, anche se si dovrà aspettare il secondo trimestre per vedere un miglioramento sostanziale della politica fiscale e monetaria finalizzata a sostenere la crescita. Ma investire in Cina si può se si guarda selettivamente a quei settori in cui l’agenda governativa è chiara, come quello della transizione energetica o del “vivere sano”.

 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?