Tempo di lettura: 4min

Serve una gestione attiva contro l’incertezza

3/3/2022 | Redazione Advisor

Per gli esperti di Amundi “se da un lato lo stile value dovrebbe aiutare gli investitori a proteggere i portafogli dall’inflazione, dall’altro i rischi correlati alla politica russa potrebbero avere un impatto sulla narrativa della stagflazione”


Il recente aumento dell’incertezza sui mercati è stato causato dall’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, dalla svolta rigorista delle banche centrali e dalla persistenza dell’inflazione. Francesco Sandrini head of multi-asset strategies di Amundi e John O’Toole, head of multi-asset investment solutions di Amundi, spiegano che “nel complesso, le indicazioni di inasprimento quantitativo e gli effetti dell’inflazione sul reddito disponibile dei consumatori rappresentano un rischio rilevante”.

“Tuttavia - argomentano gli esperti - le condizioni finanziarie rimangono accomodanti e la crescita economica è robusta. Non pensiamo quindi che sia giunto il momento di passare in modo strutturale a un’allocazione risk-off. Riteniamo che gli investitori dovrebbero riadeguare tatticamente l’esposizione al rischio basandosi su un approccio cauto. L’interazione tra rischio d’inflazione, inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali con l’obiettivo di domarla e crisi tra Russia e Ucraina definiscono un quadro unico di correlazione tra gli attivi. È necessario un orientamento ben diversificato e una gestione attiva. Gli investitori dovrebbero rafforzare le coperture e rimodulare le proprie view sulle valute, monitorando al contempo i rischi legati alle politiche delle banche centrali e allo scenario di guerra”.

“La nostra view complessiva sulle azioni - continuano gli analisti - è prossima alla neutralità sui mercati sviluppati ed emergenti, ma con un orientamento prudente fornito dalle coperture contro possibili scenari avversi per i mercati. Stiamo monitorando l'evoluzione della situazione geopolitica per avere maggiore visibilità sull’andamento a medio termine delle azioni in Europa. Il quadro d’incertezza sottolinea la necessità di una selezione dei titoli (gestione attiva). Se da un lato lo stile value dovrebbe aiutare gli investitori a proteggere i portafogli dall’inflazione, dall’altro i rischi correlati alla politica russa potrebbero avere un impatto sulla narrativa della stagflazione con uno spostamento verso i settori di qualità. Nel contempo, rimaniamo moderatamente positivi sulla Cina (che dovrebbe beneficiare di una maggiore chiarezza sul passaggio da una politica di rigore all'allentamento mirato) in un contesto regolatorio in via di stabilizzazione”.

“Nel reddito fisso - proseguono gli economisti - rimaniamo complessivamente difensivi sulla duration via titoli di Stato tedeschi a cinque anni, ma suggeriamo agli investitori di gestire attivamente questa esposizione. I rendimenti sono saliti bruscamente dopo gli annunci della BCE e l'attacco russo, confermando il nostro orientamento a favore di una gestione agile e attiva riguardo alle curve. Cerchiamo di beneficiare di ogni movimento di mercato verso i beni rifugio, Treasury USA compresi. D’altro canto crediamo che gli investitori dovrebbero individuare altre fonti di reddito al di fuori delle aree tradizionali, come ad esempio i titoli di Stato cinesi e dei Paesi periferici della zona Euro. Per quanto riguarda questi ultimi, siamo ora dell’idea che i BTP offrano opportunità interessanti di valore relativo rispetto ai bund tedeschi grazie alla stabilità politica dell’Italia, al suo potenziale di crescita economica e alla volontà della BCE di evitare la frammentazione nell’area dell'euro nonostante il cambiamento nel suo orientamento complessivo”.

In Asia “manteniamo la nostra view positiva sul debito sovrano cinese, tenuto conto dei suoi benefici in termini di diversificazione e dell’allentamento monetario della Banca centrale cinese, anche se stiamo monitorando le misure iniziali. In Europa attendiamo una maggiore chiarezza sulla politica monetaria così da valutare le nostre convinzioni a lungo termine sul credito societario. Noi riteniamo che la modifica dell’orientamento della BCE dovuto all’urgenza di intervenire sull’inflazione potrebbe determinare un ampliamento degli spread nelle obbligazioni Investment Grade in euro e incidere sul sentiment degli investitori, in particolare per quanto riguarda le emissioni a scadenza più lunga. Pertanto non abbiamo più una view positiva sull’asset class e rimaniamo vigili. Tuttavia, i fondamentali societari (tassi bassi di default) e i bilanci sono solidi, e le società High Yield proseguono i loro sforzi volti a ridurre la leva finanziaria. Manteniamo il nostro approccio moderatamente costruttivo sulle obbligazioni High Yield in euro, ma lo teniamo sotto osservazione per via della crisi geopolitica e delle spinte inflazionistiche che possono mettere a repentaglio la crescita del PIL”. 

“L’universo valutario - precisano i manager ci consente di implementare nelle scelte di investimento le nostre view a livello geopolitico e di identificare strategie relative value a livello globale. Riteniamo che la sterlina si sia apprezzata in misura adeguata verso il franco svizzero e non abbiamo più una view positiva sulla valuta britannica vista la sequenza fortemente aggressiva di rialzi della BoE è già scontata dal mercato. Tuttavia, manteniamo la nostra view prudente sul cambio sterlina/euro. Crediamo che il Regno Unito rimarrà isolato da un punto di vista geopolitico nel mondo post-Brexit rispetto agli Stati Uniti e all’Unione europea. Infine riteniamo che il renminbi metterà a segno una buona performance vs euro. Da un punto di vista geopolitico e commerciale, la Cina rimarrà il driver principale del commercio regionale intra-asiatico e ciò dovrebbe supportare gli attivi cinesi. Rischi e coperture”.

“Gli investitori - concludono i gestori di Amundi - dovrebbero porre in essere coperture sufficienti per proteggere la loro esposizione alle obbligazioni societarie High Yield USA e alle azioni americane ed europee, tenuto conto dell’aumento della volatilità derivante dall'attuale contesto geopolitico. In questa fase di incertezza anche l’oro può essere utile come copertura in chiave tattica”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?