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3/11/2022 | Marcella Persola
I token diventano sempre più di appeal nell'industry della gestione patrimoniale. A rivelarlo una survey condotta dalla piattaforma Token City che evidenzia come più della metà (52%) dei gestori di fondi ha iniziato a concentrarsi sulla tokenizzazione mentre l'interesse istituzionale nel settore inizia a crescere.
Lo studio, condotto tra i gestori di fondi in Francia, Spagna, Germania, Svizzera e Regno Unito con circa 546,5 miliardi di dollari di asset in gestione, ha scoperto che più di quattro gestori di fondi su cinque (83%) concordano sul fatto che il passaggio a un'economia tokenizzata offre un maggiore potenziale per un'industria dei servizi finanziari più trasparente, aperta e giusta.
Circa l'85% dei gestori di fondi intervistati ha detto di credere che i fornitori di servizi finanziari che non sono preparati per la tokenizzazione di massa delle attività rischiano di essere lasciati indietro.
In particolare come mostra lo studio della società che fornisce l'infrastruttura della piattaforma e i servizi per l'emissione, la gestione e il trading di Security Tokens, un gestore di fondi su cinque (21%) intervistato ha già investito in alcune attività tokenizzate e il 73% prevede di farlo entro i prossimi tre anni.
Circa il 37% dice che prenderebbe in considerazione il lancio dei propri veicoli di investimento che investono in asset tokenizzati entro tre anni, mentre il 47% dice che potrebbe offrire questi prodotti entro tre-cinque anni.
Il World Economic Forum stima che fino al 10% del PIL globale sarà transato tramite DLT entro il 2027 e che i mercati tokenizzati potrebbero potenzialmente valere fino a 24 trilioni di dollari entro il 2027. Dati da non sottovalutare.
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