La crescita globale subirà pesanti conseguenze a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Lo prevedono gli analisti di S&P Global Ratings in un report dal titolo “How the Russia-Ukraine Conflict Is Affecting Ratings and the Global Economy”, che analizza l’impatto del conflitto russo-ucraino sui rating e sull’economia globale.

La FAQ risponde alle domande frequenti degli investitori sulle implicazioni del conflitto Russia-Ucraina sulle azioni di rating e sull'economia globale, basandosi in parte sulla discussione durante il webinar di S&P Global Ratings dell'11 marzo.

“Oltre ai devastanti costi umani - si legge nel report - il conflitto Russia-Ucraina sta sconvolgendo le condizioni economiche e i mercati finanziari e creditizi, con implicazioni per i nostri rating. Dall'inizio del conflitto il 24 febbraio e la successiva imposizione di severe sanzioni alla Russia da parte della comunità internazionale, molte implicazioni macroeconomiche e creditizie hanno iniziato a rimodellare i mercati e l'ordine internazionale. I prezzi dell'energia, dei metalli e del cibo sono saliti, in alcuni casi a livelli record, poiché le sanzioni e il conflitto stesso hanno interrotto i flussi commerciali chiave di petrolio e gas della Russia e dell'Ucraina, palladio e nichel, grano e mais e altre materie prime. Le interruzioni dell'approvvigionamento energetico hanno spinto i Paesi (in particolare in Europa) a cercare nuovi partner commerciali per garantire la loro sicurezza energetica e le loro catene di approvvigionamento. Molte aziende hanno terminato le operazioni o ritirato i progetti in Russia. Ad oggi, abbiamo intrapreso un numero sostanziale di azioni di rating su società finanziarie e non finanziarie, sovrani ed enti finanziari pubblici internazionali in cui citiamo il conflitto Russia-Ucraina, i prezzi dell'energia o entrambi come fattori diretti o indiretti che guidano la decisione”. 

“Prima del conflitto Russia-Ucraina - ricordano gli economisti - la crescita globale era moderatamente più forte del previsto nella maggior parte delle principali economie perché la variante omicron ha causato poche perturbazioni all'attività degli Stati Uniti, i risultati del mercato del lavoro nell'Eurozona sono rimasti robusti e la Cina ha superato la crescita lenta del PIL alla fine del 2021. Tuttavia, le implicazioni del conflitto e la risposta dei governi occidentali hanno spinto a modificare la nostra visione preliminare, trasmessa attraverso l'aumento dei prezzi dell'energia, la minore crescita russa, un tasso dei fondi federali (a breve) più alto e gli effetti del colpo alla fiducia dei consumatori, con rischi che rimangono al ribasso. Ora crediamo che la crescita economica globale scenderà di 70 punti base rispetto alla nostra precedente previsione, al 3,4% quest'anno”.

“Questo - argomentano gli economisti dell’agenzia di rating - sarà in gran parte guidato da una forte recessione in Russia, dove vediamo il PIL in calo del 9% nel 2022; le implicazioni dei prezzi dell'energia più alti; e i cambiamenti politici perché la Federal Reserve degli Stati Uniti normalizzerà la politica monetaria prima e più velocemente di quanto originariamente previsto. L'Europa sarà la più colpita dalle implicazioni economiche del conflitto militare, e ci aspettiamo che l'eurozona diminuisca dell'1,2% rispetto alla nostra precedente previsione quest'anno a causa della sua esposizione alla Russia e all'aumento delle costose importazioni di energia".

“Gli Stati Uniti - concludono i manager di S&P - vedranno effetti limitati, con una crescita di circa 70 punti base in meno, al 3,2%, e la maggior parte delle economie della regione Asia-Pacifico e dei mercati emergenti al di fuori dell'Europa orientale sperimenteranno solo cambiamenti modesti nella loro crescita e inflazione”.