Reddito fisso, opportunità per i fondi a gestione attiva

Lake (Mirabaud AM): “Negli USA le obbligazioni investment grade e high yield di qualità cominciano ad apparire interessanti”
31/03/2022 | Daniele Riosa

“Nonostante i venti contrari dell'inflazione e il rallentamento dell'attività, stiamo assistendo alla rinascita del prossimo mini-ciclo del reddito fisso”. Per Andrew Lake, head of fixed income di Mirabaud AM, “le pressioni al rialzo sull'inflazione, esacerbate dagli eventi in Ucraina, dovrebbero protrarsi”.

Il manager prevede che “i costi delle materie prime grezze e della produzione di alimenti, insieme all'enorme inflazione sui prezzi delle commodities, inizieranno a comprimere sia gli standard di vita sia i margini aziendali. Ad un certo punto le aziende non saranno più in grado di trasferire gli incrementi dei prezzi e l’aumento dei salari farà crescere ulteriormente le pressioni sui prezzi".

La Federal Reserve è in grado di neutralizzare lentamente la politica monetaria senza innescare una recessione? "Anche con i tassi al 2%, osserviamo ancora tassi d’interesse significativamente negativi, anche se la Fed finora non è passata a una politica di contrazione, che richiederebbe rialzi molto più aggressivi che si teme possano generare una contrazione dell’economia. Questa è la paura”.

Dall’altro lato della medaglia “poiché abbiamo assistito ad ampie oscillazioni nel prezzo del petrolio, se il conflitto in Ucraina dovesse risolversi almeno in parte e registrassimo una nuova discesa dei prezzi del greggio WTI a 90 dollari o meno, accanto a un miglioramento della supply chain, potremmo assistere a un calo “naturale” dell’inflazione. Per di più, stiamo già osservando alcuni effetti dell’aumento dell’inflazione sulle abitudini dei consumatori, che comprimeranno la domanda. Sarebbe chiedere tanto, ma sempre nel novero delle possibilità. Dal nostro punto di vista, vedremo che l’economia inizierà a rallentare e questo ovviamente influirà sul prezzo degli asset”.

Quali sono le implicazioni per il reddito fisso? “Al momento - risponde il gestore - le migliori opportunità sembrano offrirle gli USA, che almeno in parte paiono protetti rispetto alle pressioni sui costi che si registrano in Europa a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. La carenza di forza lavoro e i costi continuano a rappresentare un grosso problema negli Stati Uniti, dove, com’è noto, i tassi d’interesse stanno salendo. Molte di queste cattive notizie sono state già prezzate e così le obbligazioni investment grade e high yield di qualità cominciano ad apparire interessanti”.

“Il mercato dell’High Yield globale – constata l’analista - ha oggi uno yield-to-maturity, o tasso effettivo di rendimento a scadenza, del 6,5%. A nostro avviso, storicamente il livello per comprare è intorno al 7%: siamo quindi abbastanza vicini. Certo, ci sono ancora venti contrari dovuti all’inflazione e a un contesto di rallentamento economico, ma nell’ottica di una visione a lungo termine questi dati sono, tendenzialmente, buoni punti di ingresso. Per ora bisogna distinguere tra Stati Uniti ed Europa, dove il contesto economico è diverso. Resta da vedere quanto solida e duratura sarà la crescita negli Stati Uniti: tuttavia questi ultimi sembrano, ad oggi, offrire comunque un contesto migliore per il credito”.

Per l’esperto “anche se qualunque genere di tregua negli scontri può portare un po’ di consolidamento, è probabile che i mercati continuino ad essere volatili. A questo punto stiamo iniziando a cercare opportunità, poiché molte cattive notizie stanno venendo prezzate. La cautela continua ad essere la parola d'ordine, intanto che attendiamo ulteriori dati sull'inflazione”.

“La buona notizia - conclude Lake - è che siamo ancora all'inizio dell'anno e che la partita è ancora tutta da giocare. I rischi sono elevati, ma lo è anche la volatilità, e questo stato di cose tende a offrire opportunità per i fondi a gestione attiva”.

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