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Azioni, bond e commodity: ecco a che punto siamo

4/5/2022 | Max Malandra

L’analisi intermarket serve a comprendere quelle che sono le relazioni e le correlazioni tra le tre principali asset class. Eugenio Sartorelli spiega lo scenario attuale.


L’analisi intermarket serve a comprendere quelle che sono le relazioni tra le tre principali asset class, vale a dire azioni, obbligazioni e materie prime. Un appuntamento di inizio mese che aiuta a fare il punto sulla situazione attuale sfruttando le chiusure mensili dei principali indici finanziari.

“Iniziamo dalla relazione che viene considerata un “orologio” fondamentale del ciclo economico, ovvero la relazione tra Bond e Commodities – spiega Eugenio Sartorelli, Vice Presidente SIAT e Membro Comitato Scientifico – Qui sotto il grafico che evidenzia l’andamento del CRB Index (linea nera), ovvero l’indice delle commodity, e il Prezzo del T-Bond (linea rossa), che ha un movimento inverso al suo rendimento”.

 

 

Cosa ci dice questo grafico?

“I dati del grafico sono settimanali e su scala logaritmica e partono dal 2000. In basso vi è il coefficiente di correlazione calcolato su 52 dati, quindi un anno. La correlazione viene determinata sui prezzi e non sulle variazioni percentuali per avere una miglior rappresentazione delle ciclicità della reazione tra i due grafici.

Questa correlazione fondamentale dell’Analisi Intermarket dovrebbe essere più spesso negativa, fatto confermato dal grafico. In particolare il Crb index ha fatto un minimo di rilievo nel maggio 2020 e quasi in concomitanza il T-Bond ha fatto un’area di massimo tra maggio e agosto 2020. Da queste date il Crb Index è cresciuto rapidamente, mentre il prezzo del T-Bond è sceso con buona regolarità. Allo stato attuale è più probabile che questo andamento opposto possa proseguire, anche se l’intensità della crescita del Crb Index potrebbe rallentare nel corso dell’anno”.

 

E per quanto riguarda l’azionario?

La correlazione tra S&P500 (linea nera) e rendimento del T-Note (linea rossa) è invece rappresentata in questo grafico. Ho utilizzato il T-Note in termini di rendimento, che ha una conformazione quasi inversa ai prezzi del T-Bond visti nel primo grafico. Le scale verticali sono sempre logaritmiche.

 

 

Per l’analisi intermarket classica, i grafici in figura dovrebbero avere più spesso una relazione inversa, mentre è visibile che la correlazione (linea in basso) è più spesso positiva. Sarebbe assai complesso approfondirne le motivazioni. Tuttavia si può notare come la correlazione sia in discesa dal minimo relativo del rendimento T-Note del luglio 2021. Attualmente la correlazione è diventata negativa, ovvero sta seguendo la “regola” classica, con un rendimento del T-Note in decisa crescita, mentre l’S&P500 sembra in fase correttiva e sembra avere difficoltà a riprendere la salita.

L’andamento dei prossimi mesi potrebbe essere ancora con una correlazione negativa e con un T-Note che cresce ulteriormente il proprio rendimento, mentre l’S&P500 potrebbe avere una fase di bassa direzionalità.

 

Infine il confronto tra azioni e materie prime…

Per questo confronto utilizziamo S&P500 (linea nera) e Crb Index (linea rossa). La relazione tra queste due asset class dovrebbe essere più spesso positiva, anche se leggermente differita nel tempo, ovvero con possibili fasi di indifferenza.

Come si vede dalla curva della correlazione in basso nel grafico, effettivamente questa è più spesso positiva, ma con varie fasi di negatività. Qui è interessante fare notare come dal minimo relativo di Crb Index del dicembre 2021 vi sia stata un’accelerazione al rialzo.

Quasi in contemporanea l’S&P500 ha iniziato a correggere e la correlazione è precipitata su livelli intorno allo 0. Questa correlazione neutrale, che potrebbe anche diventare leggermente negativa, potrebbe proseguire con un Crb Index che mantiene la sua forza ed un S&P500 perlomeno in una fase di bassa direzionalità.

 

 

Quali conclusioni se ne possono trarre?

Possiamo cercare di capire in che fase siamo all’interno del ciclo economico Usa. La regola classica prevede che nella fase di forza del ciclo economico, i Bond facciano il loro massimo di prezzo, cosa che è avvenuta. Nel frattempo le Commodity rimangono forti.

In successione gli indici azionari fanno un massimo, e potremmo essere in prossimità di questa fase.

Successivamente (mesi dopo) il ciclo economico fa il suo massimo.

Diciamo che siamo nella fase matura del ciclo economico Usa.

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