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Inflazione, la BCE farà fatica a domarla

5/27/2022 | Redazione Advisor

Marco Oprandi (Cirdan Capital): “Per l’ennesima volta, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui le banche centrali mostrano grandi difficoltà nella gestione del livello inflazionistico”


“L’Eurostat ha recentemente comunicato i valori preliminari sull’andamento dei prezzi al consumo nell’Eurozona durante il mese di aprile: dal rapporto l’inflazione annua è risultata essere pari a 7,4%, la stessa registrata a marzo. Un livello che rappresenta 2,2 punti percentuali in più rispetto al dato di fine febbraio”. Marco Oprandi, head of cross asset solutions di Cirdan Capital, spiega che “tuttavia, secondo gli analisti delle principali banche centrali, il livello d’inflazione dovrebbe aggirarsi attorno al 2% su base annuale. Ci troviamo quindi ad un livello ben superiore al valore target”.

L’esperto ricorda che “durante la prima metà di maggio l’inflazione è aumentata registrando così un trend in peggioramento. Pertanto, crediamo che il livello inflazionistico alla chiusura del mese corrente sarà intorno al 7,5%. Questo dato preoccupa sempre di più il mercato e quindi la Banca Centrale Europea vuole applicare delle strategie per contrastare l’inflazione dell’Eurozona, aumentando i tassi di interesse. Infatti, al momento, il tasso d’interesse condiviso dalla BCE per i depositi è negativo per un valore di -50 punti base (-0,50%)”.

Per far fronte a questo problema, l’economista reputa che “la Banca Centrale Europea voglia aumentare i tassi di interesse di +25 punti base a luglio. Nonostante si stia puntando a recuperare il deficit di -50 punti, crediamo che questo avverrà in più tranches: la prima a luglio di +25 bps e successivamente di altri +25 bps a settembre, dato che un solo incremento a luglio di +50 bps sarebbe troppo significativo, quale raramente si è verificato nella storia delle principali banche centrali”.

Sembrerebbe che “anche il mercato si aspetti un incremento di almeno 25 punti base a luglio e di altrettanti 25 bps a settembre, totalizzando così un aumento di 50 bps entro la fine del terzo trimestre. Tale politica monetaria è volta a contrastare in maniera significativa la ‘rampante’ inflazione. Tuttavia, la situazione incerta lascia spazio al dubbio che l’inflazione possa continuare a crescere nonostante la Banca Centrale Europea stia cercando di ‘domarla’ tramite l’incremento dei tassi di interesse europei”.

“Infatti - conclude Oprandi - per l’ennesima volta, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui le banche centrali mostrano grandi difficoltà nella gestione del livello inflazionistico”.

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