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Il futuro si preannuncia incerto per i mercati, serve prudenza

6/23/2022 | Lorenza Roma

Al webinar di Capital Group gli esperti hanno analizzato lo scenario macroeconomico e le prospettive di investimento per il secondo semestre 2022


Con l'inflazione crescente e l'escalation delle tensioni geopolitiche, i mercati dovranno affrontare un periodo turbolento e volatile. Al webinar di oggi, Matteo Astolfi, managing director, Martyn Hole, investment director e Flavio Carpenzano (in foto), investment director per il reddito fisso di Capital Group, hanno illustrato le prospettive di investimento per il secondo semestre 2022.

 

"Il mondo è cambiato", ha spiegato Astolfi. "Stiamo vivendo un momento storico cruciale, caratterizzato da un riallineamento geopolitico, da un'inflazione elevata, da mercati finanziari volatili e dalla fine di un periodo di 40 anni di tassi di interesse in calo. Nonostante tutte le preoccupazioni al riguardo, riteniamo che una moderata recessione sia necessaria per ripulire gli eccessi dell'ultimo decennio. Mantenere un portafoglio equilibrato e "per tutte le stagioni" ha senso in qualsiasi contesto, ma in particolare in questo. All'inizio dell'anno abbiamo ricordato agli investitori di tenere d'occhio le valutazioni e di prepararsi a una correzione del mercato. Il mondo è cambiato, ma il cambiamento crea opportunità".

 

"Se analizziamo lo scenario macroeconomico - ha aggiunto Carpenzano - notiamo che alcune tendenze molto marcate hanno riportato le principali economie mondiali al punto in cui si trovavano appena prima della pandemia: la fase finale del ciclo. Riteniamo sia il momento giusto per orientarsi verso portafogli adatti a qualsiasi condizione, costruiti per sopportare un’ampia gamma di rischi".

 

"Le banche centrali proseguono nella lotta all'inflazione. Gli investitori dovrebbero prepararsi a qualche turbolenza, ora che la Fed e le altre banche centrali cercano di capire come ridurre l’inflazione senza spingere in recessione l’economia globale. L’economia europea sta evidenziando un’ottima tenuta nonostante gli investitori temano una recessione indotta dal continuo protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina. Se da un lato il settore manifatturiero europeo è stato danneggiato dalla guerra e dal timore che la Russia possa tagliare le forniture di gas naturale, il settore dei servizi è andato molto meglio, trainato principalmente dalla domanda accumulata".

 

"I mercati azionari hanno affrontato con successo i precedenti rialzi dei tassi. I tassi sono in aumento, ma la storia ci insegna che anche i rendimenti potrebbero tendere al rialzo", ha affermato Hole. " Le società con valutazioni interessanti che hanno dimostrato la capacità di prosperare indipendentemente dal contesto economico potrebbero essere ora fondamentali. Quando la volatilità di mercato sale, anche la noia è benvenuta. Questo è il motivo per cui molti titoli che versano dividendi sono oggi opportunità di investimento interessanti, pur nella loro affidabile monotonia. Con la crescita della domanda di materie prime gli investitori iniziano a orientarsi verso le aziende che producono beni materiali. Anche il settore sanitario USA, con pipeline di farmaci promettenti, presenta valutazioni interessanti. Nella prima metà del 2022, i titoli tecnologici hanno evidenziato una battuta d'arresto che ha indotto alcuni investitori a chiedersi se la rivoluzione digitale non abbia ormai fatto il suo corso. L’aumento di tassi di interesse e inflazione ha sicuramente oscurato le prospettive per gli utili a lungo termine per molte di queste aziende".

 

"Per quanto riguarda le prospettive per il mercato obbligazionario, - ha precisato Carpenzano - il contesto di tassi di interesse estremamente ridotti dell’era pandemica ha lasciato il passo a una realtà destabilizzante: i mercati non reagiscono bene ai rialzi dei tassi. Significative perdite a breve termine, tuttavia, potrebbero gettare le basi per un reddito più elevato. Le obbligazioni corporate investment grade hanno avuto un inizio d’anno difficile, con un rendimento pari al -12,3% dall’inizio dell’anno. L’attuale contesto macroeconomico, tuttavia, è ancora fortemente volatile e giustifica, dunque, un approccio generale prudente e leggermente difensivo. Una selezione attenta a livello di società e settori rimane fondamentale. Il debito dei mercati emergenti è in una posizione relativamente solida per affrontare le prossime sfide. Oltre all’incertezza legata al conflitto tra Russia e Ucraina, i ME si trovano a gestire un’inflazione globale superiore e un ciclo di rialzi della Fed più aggressivo", ha concluso il director.

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