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Credito asiatico, si dimostra interessante anche con la volatilità

6/24/2022 | Lorenza Roma

Si tratta di un'asset class con solide prospettive a lungo termine basate su una forte crescita economica regionale. La view di T. Rowe Price


Il credito asiatico rappresenta una classe d’investimento interessante e relativamente nuova, con solide prospettive a lungo termine basate su una forte crescita economica regionale. Un’allocazione alle obbligazioni asiatiche può fungere da diversificatore all’interno dei portafogli globali a reddito fisso. Parola di Sheldon Chan (in foto), co-portfolio manager, Asia Credit Bond Strategy di T. Rowe Price.

 

"Le obbligazioni di credito asiatiche offrono numerosi vantaggi: il primo è che possiedono una scala significativa", afferma il manager. "Oggi il mercato asiatico delle obbligazioni di credito è composto da circa 1.100 miliardi di dollari USA di obbligazioni in circolazione,, cifra paragonabile a quella di alcuni dei settori fixed income globali più mainstream. Il secondo vantaggio riguarda le prospettive di rendimento. Attualmente, gli investitori in credito asiatico beneficiano di una ripresa dei rendimenti alquanto interessante pari al 4,8%, con uno spread di circa 265 punti base rispetto al rendimento corrispondente delle obbligazioni globali. C’è poi il profilo di rischio: quasi l’80% delle obbligazioni dell’universo del credito asiatico ha un rating investment-grade. Infine, il mercato del credito asiatico presenta asimmetrie informative: ciò può avvantaggiare i gestori attivi che sono in grado di identificare fonti di alpha con un processo incentrato sulla ricerca sui fondamentali".

 

"La dimensione ESG è particolarmente cruciale per il successo degli investimenti in Asia. Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, il credito asiatico ha la più alta intensità di carbonio. In parte è dovuto alla crescita elevata e all’alta intensità energetica, accompagnata da una dipendenza superiore alla media dai combustibili fossili come il carbone. In Asia, le emissioni obbligazionarie tendono ad essere orientate verso i settori ad alta intensità energetica e di materie prime. Tra gli aspetti positivi, stiamo assistendo a una risposta più forte da parte delle società che monitoriamo alla richiesta del mercato di progressi nelle iniziative ambientali e di una migliore divulgazione".

 

"Il settore immobiliare rappresenta una parte significativa del set di opportunità del credito cinese, in particolare del segmento high yield. Per questo motivo, il sell-off iniziato lo scorso anno ha avuto un impatto negativo significativo sui rendimenti complessivi dell’asset class del credito asiatico. A partire dalla fine del 2021 abbiamo assistito a insolvenze da parte degli sviluppatori sul mercato obbligazionario asiatico che hanno superato di gran lunga le nostre aspettative e quelle del mercato", ha affermato Chan che aggiunge "per quanto riguarda le prospettive del settore obbligazionario high yield cinese, i nostri analisti prevedono un’ulteriore volatilità nel breve termine, seguita da un periodo più lungo di consolidamento. Prevediamo che il settore dell’edilizia immobiliare cinese passerà a un modello più utilitaristico, dominato maggiormente dai produttoridi proprietà statali, mentre le società del settore privato svolgeranno un ruolo minore. A lungo termine, gli investitori dovrebbero accogliere con favore un contesto settoriale più sano, con bilanci più solidi per le società che sopravvivono al processo di consolidamento. Nonostante la volatilità del settore immobiliare high yield cinese, il resto dell’asset class delle obbligazioni asiatiche è rimasto relativamente resistente durante le turbolenze".

 

"Dal punto di vista delle aziende, l’impatto della pandemia è stato, come in altre regioni, molto disomogeneo. Alcuni settori, come quello dei giochi, delle compagnie aeree, del turismo, ecc. hanno sofferto molto più di altri. Un altro aspetto rilevante è il fatto che nella Cina continentale e a Hong Kong vige ancora una rigida politica di zero-Covid-19. Al contrario, molti altri Paesi asiatici hanno iniziato il processo di apertura e stanno “imparando a convivere con il virus”. Dal punto di vista economico, l’impatto è stato sproporzionato sui Paesi asiatici che dipendono dal turismo, come la Thailandia. 

 

Negli ultimi cinque-dieci anni i governi asiatici hanno acquisito credibilità grazie a una gestione fiscale più prudente, alla creazione di ammortizzatori esterni, ecc. Di conseguenza, abbiamo assistito a miglioramenti strutturali nei loro fondamentali macro", conclude il manager di T. Rowe Price.

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