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Cina: puntare su tecnologia, energia pulita e scienza

7/4/2022 | Daniele Riosa

Paolo Iurcotta di KraneShares ritiene che “gli investimenti tematici rappresentino il modo migliore per accedere al mercato di Pechino e a ciò che ha da offrire. In questo senso, gli ETF sono lo strumento da privilegiare”


“Riteniamo che gli investimenti tematici rappresentino il modo migliore in generale per accedere al mercato cinese e a ciò che ha da offrire”. Paolo Iurcotta, head of Italy di KraneShares, spiega che “ogni ETF presenta una strategia di investimento specifica, consentendo all’investitore di affrontare i più grossi ostacoli operativi e di superare le sfide di un investimento diretto, garantendogli accessibilità al mercato”.

Quali sono le ragioni principali per investire in Cina? Perché privilegiare gli ETF per avere esposizione a questo mercato?
“In Cina le autorità stanno agendo a supporto dell'economia e stanno adottando politiche importanti in ambito monetario, fiscale, immobiliare, normativo e sanitario. Pertanto, pensiamo che nei prossimi trimestri lo slancio della crescita economica possa riprendere e consolidarsi. Secondo noi è fondamentale capire su quali settori vuole puntare il governo cinese, perché è proprio lì che verranno investite molte risorse. Nel XIV piano quinquennale emergono quali settori chiave quelli delle nuove tecnologie, dell’energia pulita e più in generale della scienza. È proprio in questi segmenti che gli investitori troveranno le opportunità più interessanti. Riteniamo che gli investimenti tematici rappresentino il modo migliore in generale per accedere al mercato cinese e a ciò che ha da offrire. In questo senso, gli ETF sono lo strumento da privilegiare perché offrono i vantaggi tipici di un veicolo trasparente e conveniente. In particolare, ogni ETF presenta una strategia di investimento specifica, consentendo all’investitore di affrontare i più grossi ostacoli operativi e di superare le sfide di un investimento diretto, garantendogli accessibilità al mercato. Oltre agli ETF, anche le ADR USA e i singoli titoli quotati a Hong Kong sono tra i modi più efficienti per investire in questo mercato.

Nell’ultimo decennio in Cina abbiamo assistito a un grande sviluppo del settore Internet e del settore tecnologico, che tuttavia sono stati colpiti da un aumento delle regolamentazioni da parte del governo. Perché, nonostante ciò, gli investitori dovrebbero continuare a guardare con favore a questi settori?
"Negli ultimi anni lo sviluppo della tecnologia e di Internet in Cina ha fatto progressi incredibili. Il sostegno allo sviluppo tecnologico è stato anche incluso nell’ultimo piano quinquennale e risulta chiaro quindi come gli investitori possano trovare grandi opportunità in questo settore, e in particolare all'interno del mercato STAR, chiamato il 'Nasdaq cinese' per il focus sulle aziende tecnologiche a crescita elevata. La portata e l’intensità delle regolamentazioni per le aziende del settore Internet, che di solito richiedono 3-5 anni per essere implementate, ha generato incertezza per gli investitori e volatilità sui mercati. Tuttavia, il governo cinese ha confermato di continuare a supportare questo settore: la digital economy contribuisce alla crescita del paese per il 40%. Il mercato recentemente ha anche accolto con favore i commenti del Vice Premier Liu He: i regulators cinesi ed americani stanno cooperando per risolvere il tema del delisting e le società collegate ad internet si stanno adeguando velocemente alle normative introdotte l’anno scorso. Proprio le difficoltà sperimentate nel 2021 rendono le azioni del settore internet particolarmente interessanti a livello di valutazioni, se confrontate con le società americane dello stesso settore. Ma è anche importante vedere come il momentum sia cambiato nell’ultimo mese: a fronte di una performance negativa di S&P500, Nasdaq ed EuroSTOXX50, gli indici di Shanghai, Shenzhen e Hong Kong hanno fatto registrare risultati ampiamente positivi".

Negli ultimi anni la Cina ha anche iniziato a dare priorità alla sostenibilità, tanto da inserirla anche tra i temi principali del XIV piano quinquennale. Quali sono in questo caso i trend/segmenti a cui guardare? 
"I temi ambientali sono uno degli elementi chiave del XIV Piano Quinquennale di Sviluppo approvato dal governo di Pechino. La consapevolezza che la rapida industrializzazione del Paese ha impattato l’ambiente ha portato Xi Jinping ad annunciare l’obiettivo di raggiungere il picco di emissioni di CO2 nel 2030 per arrivare alla carbon neutrality nel 2060. Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi sono necessari investimenti significativi nelle energie rinnovabili e nella mobilità elettrica. Già oggi la Cina è il maggior produttore mondiale di energia da fonti alternative, con il 31% della produzione globale. La capacità di energia rinnovabile installata in Cina è cresciuta di oltre 117 gigawatt (GW) durante la pandemia, quasi la metà dell’incremento mondiale, raddoppiando quanto fatto nel 2019. Questo dato colloca la Cina al primo posto nel mondo per capacità nei settori mondiali dell’energia solare termica, idroelettrica, solare fotovoltaica, da biomasse ed eolica. In questa direzione il 2021 ha visto anche la nascita del mercato cinese dei diritti all’emissione di anidride carbonica, che dovrebbe diventare il più grande mercato sui diritti alle emissioni del mondo. La strategia di lotta all’inquinamento riguarda anche lo sviluppo della mobilità elettrica: il mercato cinese dei veicoli elettrici (EV) beneficia di uno dei più generosi sistemi di contributi statali, è di fatto il più grande mercato al mondo con circa 1.4 milioni di EV venduti nel 2020 (oltre il 40% delle vendite mondiali) e conta di 810,000 stazioni di ricarica (contro 288,000 in Europa e 100,000 negli USA) . Tutti questi elementi ci aiutano a capire la portata delle risorse, delle politiche e dei mezzi attivati dal governo cinese per raggiungere gli obiettivi che si è prefissato, contribuendo in tal modo a portare un contributo decisivo nel processo verso la decarbonizzazione a livello globale”.

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