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L'economia USA frena, la Cina è in ripresa

7/8/2022 | Redazione Advisor

Il rialzo dell'inflazione mette a rischio la crescita economica degli Stati Uniti, che devono fare i conti con il rialzo dei tassi della Fed. La crescita in Cina invece, procede senza intoppi. La view di AllianzGI


I dati macroeconomici e le dichiarazioni delle autorità sembrano suggerire un ribaltamento dei destini delle due maggiori economie mondiali. In precedenza il mercato riteneva che l’economia USA si sarebbe dimostrata resiliente nonostante le crescenti pressioni inflazionistiche acuite dall’erogazione dei consistenti stimoli di fronte alla Covid-19. L’economia cinese, per contro, ha subito un duro colpo a causa del lockdown a Shanghai nel secondo trimestre del 2022 e una ripresa rapida appariva improbabile data l’intenzione del governo di portare avanti la politica dinamica zero-Covid. A rivelarlo, Christiaan Tuntono, senior economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors.

 

Malgrado la decelerazione più rapida del previsto dell’economia USA, permangono forti pressioni inflazionistiche. In maggio il deflatore della spesa al consumo personale (personal consumption expenditure, PCE) è salito a un ritmo sequenziale più sostenuto di quanto atteso (+0,6% m/m) e il dato core non ha dato segni di moderazione (+0,3% m/m). Di conseguenza, è probabile che la Fed confermi la linea restrittiva e provveda all’inasprimento del tasso di riferimento a un ritmo accelerato, come indicato nelle ultime proiezioni “dot plot”.

 

D’altro canto, la ripresa in Cina procede senza intoppi. Il contenimento dei casi di Covid-19 consente la progressiva normalizzazione di attività economica e logistica. Diversamente dagli USA, in Cina le pressioni inflazionistiche sono limitate, pertanto il Consiglio di Stato e la People’s Bank of China (PBoC) hanno ancora margine di allentamento.

 

"I dati in uscita la prossima settimana dovrebbero fornirci maggiori informazioni circa il contesto di crescita e inflazione negli USA e in Cina", spiega l'economist. Mercoledì conosceremo i dati di giugno sul commercio con l’estero della Cina. Il mercato si attende una moderazione della crescita delle esportazioni dopo la sorprendente accelerazione di maggio subito dopo la fine del lockdown a Shanghai. Sono inoltre attesi l’indice ZEW del sentiment economico nell’Eurozona di luglio e il dato sulla crescita della produzione industriale di maggio, due parametri che permetteranno di valutare il trend di crescita dell’Europa nell’ultimo periodo.

 

"Quanto alla Cina, venerdì sarà la volta del dato sulla crescita del PIL nel secondo trimestre del 2022 e dei dati macroeconomici di giugno. Il mercato può rivelarsi molto sensibile ai dati sulla crescita e alle prospettive negli Stati Uniti considerato l’aumento dei timori circa una recessione", conclude Tuntono.

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