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Bolton (BlackRock): tre motivi per investire nell'equity europeo

7/20/2022 | Marcella Persola

Valutazioni inferiori, società di qualità e con alti dividendi, nonché responsabili della transizione energetica sono tra i plus indicati


L’azionario europeo può offrire delle opportunità per gli investitori nonostante la spirale inflazionistica, la debolezza economica e la crisi energetica in atto. Ne è convinto Nigel Bolton (nella foto) co-cio di BlackRock Fundamental Equities che nella sua recente view di mercato ha indicato tre motivi per continuare a investire nell'azionario europeo:

1.  Le valutazioni al di sotto della media suggeriscono che il pessimismo economico risiede nei prezzi.  2.  I titoli Quality e quelli da dividendo possono offrire stabilità in caso di rallentamento della crescita.  3.  Molte aziende europee rivestono un ruolo chiave nella transizione verso un futuro a emissioni zero.

 

Per il gestore del colosso USA del risparmio gestito, "nel breve termine la crisi economica è già riflessa nel corso dei titoli e nel divario delle valutazioni tra azioni europee e statunitensi. Con il protrarsi del conflitto,la dipendenza dell'Europa dalle forniture energetiche russe pone l’area in una posizione di vulnerabilità. Tuttavia, le valutazioni delle azioni europee sono ora inferiori alla media di lungo periodo, mentre i titoli statunitensi appaiono molto più costosi su base storica. I titoli europei rappresentano oggi una buona opportunità per gli investitori che cercano di sfruttare la recente volatilità del mercato per ottenere un'esposizione alle tendenze strutturali di lungo periodo" sottolinea l'esperto che nell'indicare su quali titoli orientare la propria scelta non ha dubbi: quality e dividendi.  

 

"È importante investire in società “di qualità” che vantino un'elevata redditività, un’importante quota di mercato e una crescita costante degli utili, dei flussi di cassa e dei dividendi, indipendentemente dalle condizioni economiche" continua Bolton che sottolinea un altro aspetto importante: il reddito. "Poniamo l'accento sui dividendi come fonte fondamentale di rendimento in assenza di significativi rialzi dei corsi azionari e, secondo una ricerca di Barclays, oltre il 70% delle società europee dovrebbe reintrodurre o aumentare i dividendi, dopo i tagli senza precedenti definiti durante la crisi COVID. Puntiamo quindi su società mature con generazione di cassa e che abbiano dimostrato nel tempo la validità dei propri modelli di business, con bilanci solidi e mercati finali affidabili. Anche se la selezione delle aziende è fondamentale, queste società possono essere individuate in tutti i settori".

E seppure tutte le società possono essere interessate dall'aumento dei dividendi, è nell'healthcare che si trova maggiore valore. "In questo contesto, privilegiamo in particolare il settore europeo dell’healthcare, dato che alcune aziende leader a livello mondiale si trovano in Europa. Cerchiamo aziende che investono nell'innovazione con l’obiettivo di aumentare la quota di mercato, con un portafoglio ordini di lungo periodo e competenze non facilmente replicabili, una solida storia di crescita delle vendite durante iprecedenti rallentamenti economici e che sono destinate a beneficiare delle tendenze post-COVID, tra cui l'automazione dei laboratori, una maggiore attenzione alla salute dei consumatori e la domanda di vaccini innovativi" prosegue il co-cio di BlackRock Fundamental Equities.

 

Infine non si può dimenticare l'aspetto delle emissioni. "Cerchiamo di investire in aziende che forniscono soluzioni innovative alla crisi energetica e alla spinta verso un futuro a emissioni zero, come la produzione di idrogeno "verde" – ossia alimentata da elettricità rinnovabile - che può sostituire i combustibili fossili nella produzione industriale ed essere utilizzata anche per il trasporto su gomma. Tra le nostre preferenze anche i produttori di apparecchiature per la produzione di semiconduttori, essenziali per il passaggio ai veicoli elettrici" spiega Bolton. "Il settore edile è responsabile del 40% del consumo energetico europeo e gran parte dei fondi del "green deal" da 1.000 miliardi di euro dell'UE potrebbero essere destinati a questo settore. Cerchiamo aziende in grado di ridurre la bolletta energetica – aziende che producono sistemi di isolamento termico o serramenti, nonché produttori di pompe di calore, per citarne alcune. L'UE auspica di triplicare la produzione di energia solare ed eolica entro il 2030, risparmiando 170 miliardi di metri cubi di gas. I fornitori diretti di energia eolica e solare ne sono ovviamente i primari beneficiari, unitamente ai fornitori di materie prime come il rame, essenziale per questo processo" conclude Bolton.

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