Nonostante un outlook sui rating per lo più stabile, nei prossimi mesi le banche globali si troveranno ad affrontare sfide più difficili, a causa dell'indebolimento della crescita economica e di un’inflazione più elevata e persistente che colpirà i mutuatuari, sia i privati che le imprese. E’ quanto emerge dall’ultimo report di S&P Global Ratings con le previsioni di metà anno sul settore bancario, dal titolo esplicativo “Here Comes The Rain Again”.

 

Secondo l’agenzia di rating i rischi principali per le banche globali sono numerosi, e tra questi vengono inclusi uno scenario economico al ribasso, che si discosta notevolmente dallo scenario di base di S&P; insolvenze societarie potenzialmente più elevate, esacerbate da un'elevata leva finanziaria delle imprese; un'elevata leva finanziaria dei governi e un settore immobiliare in indebolimento.

 

Le prospettive economiche globali mostrano una crescita generale più debole e un'inflazione più elevata, ma secondo la società di rating vi sono importanti differenze nel modo in cui le banche potrebbero risentirne nelle diverse aree geografiche. Negli Stati Uniti, la Fed sta aumentando i tassi e le prospettive di crescita economica 2023-2025 sono un po' più deboli. Tuttavia, le banche statunitensi dovrebbero mantenere bilanci solidi. Lo stress test bancario annuale della Fed mostra che le banche continuano ad avere forti livelli di capitale, e ciò consente loro di continuare a prestare prestiti a famiglie e imprese durante una grave recessione. Spostando invece lo sguardo alle banche europee, S&P rileva che il conflitto Russia-Ucraina comporta rischi al ribasso per i rating. L'incertezza sulle esportazioni di gas Gazprom verso l'Europa aumenta il rischio di approvvigionamento fisico. Uno scenario di “disruption” energetica, che non è più un’opzione remota, potrebbe innescare uno shock per la crescita economica in Europa e indebolire la fiducia, la qualità degli asset e la redditività. La Germania appare la più esposta a questo scenario, ma avrebbe effetti di secondo ordine anche sulle altre economie europee.

 

S&P prevede una crescente divergenza del credito. Le sfide potrebbero essere più acute e rapide, e potrebbero interessare in particolare alcune banche dei mercati emergenti, le istituzioni finanziarie non bancarie, e alcune banche più piccole e di importanza non sistemica.

 

S&P ha anche aggiornato le sue previsioni sulle perdite del credito per le banche di tutto il mondo, che vengono quantificate in circa 640 miliardi di dollari quest'anno e quasi 700 miliardi il prossimo. Complessivamente, queste previsioni sono superiori di circa il 13% alle precedenti previsioni di S&P risalenti a febbraio 2022.

 

Non manca tuttavia qualche nota positiva: secondo S&P le banche globali affrontano il 2022 con un capitale ampiamente sano e bilanci solidi. I loro margini di interesse netti beneficeranno dell'aumento dei tassi da parte delle banche centrali, offrendo un buon margine di manovra per assorbire un aumento dei tassi senza ridurre i capitali. il significativo accumulo di capitale e di altre riserve nell'ultimo decennio consentirà al settore bancario globale di mostrare una discreta resilienza agli attuali livelli di rating.

 

Infine S&P avverte che le banche dovranno affrontare sempre di più anche rischi non tradizionali, associati alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie finanziarie, alla sicurezza informatica e alle tematiche ambientali, sociali e di governance.