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L’azionario cinese torna attraente

7/25/2022 | Redazione Advisor

Nonostante la volatilità nel breve termine le azioni del colosso asiatico sono relativamente interessanti dal punto di vista delle valutazioni. L’analisi di Generali Investments


Il mercato cinese torna ad essere attraente nonostante la volatilità nel breve termine. E’ la view di Vladimir Oleinikov, senior analyst di Generali Investments. “Dall’inizio dell’anno le azioni cinesi hanno sottoperformato rispetto alla maggior parte degli altri mercati azionari, a causa della rigida politica zero-Covid. Attualmente, appaiono relativamente interessanti dal punto di vista delle valutazioni”. L’analista osserva che i multipli di mercato presentano infatti uno sconto di 18 punti percentuali rispetto all'MSCI World. “Arriviamo alla stessa conclusione, inoltre, aggiustando il rapporto prezzo/utili in base alla crescita degli utili a lungo termine e al COE/ROE (Cost of Equity / Return On Equity), parametro che segnala la capacità di produrre un rendimento sul capitale superiore al suo costo. Tale valore adjusted del PEG di 1,4 per il mercato cinese sembra attraente rispetto al dato di circa 1,6 degli USA e del mercato europeo, nonché in confronto al valore 1,65 dell'MSCI Emerging Markets”.

 

L’analista aggiunge che in futuro, le azioni cinesi trarranno vantaggio dal crescente sostegno politico del governo, dal venire meno dei lockdown locali e dall'aumento dei segnali di allentamento della regolamentazione del settore tecnologico, nonché dal rimbalzo dell'impulso al credito. “Mentre i mercati azionari sviluppati risentono del deterioramento delle condizioni finanziarie e dell'elevata inflazione, il sostegno monetario cinese è in aumento e l'inflazione rimane contenuta. L'economia globale dovrebbe contrarsi il prossimo anno, mentre l'economia cinese dovrebbe crescere del 5,5% contro il 3,2% nel 2022. A breve termine, la Cina deve ancora affrontare i rischi della diffusione Covid, del settore immobiliare e di un rallentamento dell'economia globale, che contribuirebbe a una maggiore volatilità nel breve termine. Le tensioni geopolitiche rappresentano un'altra fonte di rischio anche per il medio termine” conclude Oleinikov.

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