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I mercati emergenti arretrano, ma rimangono combattivi

8/1/2022 | Redazione Advisor

Manraj Sekhon, CIO di Franklin Templeton Emerging Markets Equity, sottolinea le economie in via di sviluppo devono affrontare una serie di avversità ma si può nutrire nei confronti di esse un certo ottimismo.


"Il nostro scenario di base si fonda sulla convinzione che i mercati emergenti (ME) siano entrati nell’attuale fase di contrazione in condizioni migliori rispetto ai cicli precedenti" sottolinea  Manraj Sekhon, cio di Franklin Templeton Emerging Markets Equity, che illustra nella sua analisi il  bilancio di metà anno sui mercati emergenti che, quest’anno, devono affrontare una serie di avversità ma possono anche nutrire un certo ottimismo.

 

"La leva finanziaria delle società è diminuita, si sono attuate riforme del settore finanziario e non solo e la maggior parte dei decisori politici sta affrontando le sfide attraverso politiche monetarie e fiscali convenzionali. Va tuttavia riconosciuto che è aumentata la gamma di scenari alternativi, come sono aumentate le probabilità che esse prevalgano" precisa l'esperto. 

 

A differenza però di altri osservatori dei mercati emergenti, che nel 2023 si attendono una contrazione degli utili, per l'esperto di FT vi è la probabilità di una ripresa trainata da India e Cina. "La risposta politica flessibile della Cina e la buona tenuta del prodotto interno lordo dell’India ci portano a confermare il nostro scenario di base che scommette sulla ripresa" chiosa Sekhon. 

C'è però anche il tema dell'inflazione. "L’inflazione dei ME, trainata dall’aumento dei costi energetici, alimentari e salariali, ha messo in difficoltà i responsabili politici. In passato, la contrazione dei redditi legata all’aumento dei beni di consumo primari è stata mitigata dal ricorso a sussidi. Nel ciclo attuale, la politica economica privilegia lo strumento dei trasferimenti diretti. Nei Paesi emergenti la crescita dell’inflazione mostrerà appieno i suoi effetti solo nel corso del tempo, e in assenza di correttivi provocherà pesanti riflessi sulle famiglie a basso reddito".

 

"Esistono analogie tra la crescita dei prezzi avvenuta nel 2008 e quella attualmente in corso. Il picco di 145 dollari segnato dal petrolio nel luglio 2008 ha fatto rincarare i trasporti e i fertilizzanti che, insieme alle difficoltà di approvvigionamento, hanno provocato l’aumento dei prodotti alimentari in tutto il mondo. I ME ne hanno risentito in misura maggiore rispetto ai mercati sviluppati, poiché il loro paniere attribuisce agli alimenti un peso maggiore nel calcolo dell’inflazione" continua l'esperto di FT.

"L’aumento delle quotazioni petrolifere sta di nuovo facendo lievitare i prezzi dei trasporti e dei fertilizzanti, mentre la guerra sta bloccando gli approvvigionamenti di grano e sementi dall’Ucraina. I responsabili economici asiatici stanno rispondendo con divieti di esportazione in Malesia, Indonesia e India, e in Tailandia e Vietnam si sospetta la nascita di un cartello di fatto nelle esportazioni di riso".

 

Inoltre c'è da segnalare che le banche centrali dei paesi emergenti hanno anticipato quelle dei paesi industrializzati nel rivedere al rialzo i tassi d’interesse per far fronte alle pressioni sui prezzi derivanti dall’eccesso di domanda. "La prima a intervenire è stata, nel marzo 2021, la banca centrale brasiliana che ha innalzato il tasso di riferimento Selic. L’India, la Polonia e altri Paesi emergenti hanno seguito l’esempio con rialzi dei tassi. Anche i responsabili politici cinesi sono stati attenti a frenare tempestivamente l’eccesso di domanda, creando margini per allentare la politica e consentire ora di stimolare la crescita" prosegue Sekhon.

 

"La fuga degli investitori dai mercati emergenti verso gli asset rifugio denominati in dollari USA è un fenomeno già osservato in cicli precedenti" evidenzia Sekhon "Tuttavia, i mercati hanno recepito la nuova realtà, come testimoniano nel 2022 il livello insolitamente basso di volatilità delle valute emergenti rispetto a quelle forti e la sovraperformance dei mercati azionari emergenti rispetto a quelli sviluppati" conclude l'esperto di Franklin Templeton.

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