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Settori azionari, vincono i difensivi

8/2/2022

Nel secondo trimestre i flussi di investimento si sono indirizzati prevalentemente verso healthcare, servizi di pubblica utilità e beni di prima necessità. Il Sector Compass di SPDR ETFs


Nel secondo trimestre gli investitori azionari sono stati particolarmente prudenti nelle scelte di investimento a livello settoriale. E’ quanto emerge dall’ultimo Sector & Equity Compass di SPDR ETFs, che analizza trimestralmente i flussi e le posizioni degli investitori nei diversi settori azionari.  Secondo il report i flussi di investimento sono risultati decisamente più difensivi nel periodo, e questo è stato particolarmente evidente negli ETF. Infatti, a registrare afflussi netti sono stati settori tradizionalmente difensivi come l'assistenza sanitaria, i beni di prima necessità ed i servizi di pubblica utilità.

 

Dopo numerosi mesi segnati da flussi positivi sul settore energetico, a giugno si sono invece registrati deflussi netti. Inoltre, un elemento chiave è stato rappresentato dai notevoli deflussi da ETF sul settore bancario e finanziario, che hanno portato a cifre complessivamente negative per gli ETF settoriali domiciliati in Europa e negli Stati Uniti. I dati di State Street evidenziano che gli investitori istituzionali sono diventati avversi al rischio in tutte le asset class durante il secondo trimestre del 2022.

 

Per quanto riguarda le performance dei diversi settori azionari, a livello globale nel secondo trimestre tutti i comparti hanno registrato rendimenti negativi: hanno contenuto le perdite l’energia (-5,1%), i beni di prima necessità (-6,4%) e il comparto healthcare (-7,2%), mentre in fondo alla classifica troviamo il settore Materials (-19,6), la tecnologia (-21,8%) e i consumi discrezionali (-23,8%). In Europa il quadro non si presenta molto differente, con tutti i settori che hanno registrato performance negative ad eccezione dell’energia, che riesce a chiudere il trimestre con un rendimento positivo, +2,5%, che porta il rendimento da inizio anno a +21,2%. Seguono i servizi di comunicazione (-0,9% nel trimestre, +0,2% da inizio anno) e i beni di prima necessità (-2,1% nel trimestre, -3,1% da inizio anno). Tra i peggiori si posizionano il comparto Materials (-15,7% nel trimestre), la tecnologia (-20,1%) e il Real Estate (-26%).

 

Guardando avanti, secondo gli strategist di State Street nel breve termine l’inizio di un ciclo recessivo resta ancora incerto. Sicuramente però la volatilità è destinata a rimanere elevata anche nei prossimi mesi su tutte le principali asset class. È possibile che i mercati azionari alla fine dell’anno si trovino su valori simili a quelli attuali, con ulteriori movimenti ribassisti cui faranno seguito rimbalzi e fasi di “buy-the-dip”. In questo trimestre si ritiene inoltre che gli investitori potrebbero essere più propensi a utilizzare i settori per la diversificazione, per ridurre il rischio complessivo, evitando al tempo stesso esposizioni a rischi di mercato non desiderati.

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