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Emergenti: quattro driver per la crescita

8/8/2022 | Marcella Persola

Commodity, energia e agricoltura sono i settori da preferire secondo Polina Kurdyavko, head of emerging market debt, BlueBay Asset Management


 "Un approccio fluido e flessibile all'asset allocation può rivelarsi utile nei momenti difficili, poiché non tutti gli asset subiscono flessioni nella stessa misura". E' questo il pensiero di Polina Kurdyavko (nella foto), head of emerging market debt, BlueBay Asset Management in merito alle difficoltà che stanno vivendo oggi i mercati emergenti. Per l'esperta il settore presenta ancora delle opportunità interessanti, guidati da quattro driver. 

 

Il FT recentemente ha pubblicato un articolo in cui evidenziava che gli investitori hanno ritirato circa 50 miliardi dai fondi obbligazionari dei mercati emergenti quest’anno, è il maggior deflusso da almeno 17 anni. Come interpretare questa tendenza?

Quest’anno i mercati emergenti hanno avuto un percorso difficile. Mentre i mercati globali sono stati agitati da shock geopolitici e dalla restrizione delle politiche monetarie, i mercati emergenti, nella prima metà del 2022, sono stati in caduta libera. Gli investitori sono comprensibilmente cauti sull’asset class emergente viste le recenti performance. Ma nei periodi complicati emergono opportunità e, a seguito di vendite così ingenti, crediamo che le occasioni più interessanti possano nascondersi sotto gli occhi di tutti.

 

Cosa sono in grado di offrire invece i mercati emergenti oggi?

Sono quattro i driver principali alla base delle opportunità di investimento negli emergenti: la crescita di alpha, per cui, seppur in un contesto complicato, quest’anno la crescita degli emergenti dovrebbe continuare a sovraperformare i mercati sviluppati. L’inflazione e la politica monetaria: sebbene in generale l’inflazione sia un grande focus per gli emergenti, alcune banche centrali di questi mercati hanno alzato proattivamente i tassi ed ora sono davanti alla curva del tightening della politica monetaria. L’interruzione delle catene di approvvigionamento perché riteniamo che un corretto posizionamento rispetto alle criticità che riguardano le risorse offrirà opportunità per la generazione di alpha. Infine, gli emittenti sotto pressione che potrebbero offrire opportunità di rendimenti positivi, ma il timing sarà essenziale.

 

Quali sono i paesi che preferite e perché?

Un’area dove vediamo valore è quella delle commodity, come l’energia e l’agricoltura. Qui abbiamo visto che i crediti di alcuni paesi esportatori, come quelli del Medio Oriente e dell’America Latina, hanno visto un sell-off, in linea con quelli dei paesi importatori, anche se i prezzi alti avrebbero giovato ai loro profili di credito. Stiamo inoltre monitorando con attenzione alcuni crediti sovrani scambiati in territori distressed: ogni caso ha le proprie caratteristiche idiosincratiche, ma l’aspetto comune è che riteniamo che il mercato stia probabilmente sovraprezzando i default e, soprattutto, le obbligazioni siano scambiate sotto i valori di ripresa stimati.

 

Quali impatti ha il rafforzamento del dollaro su tali mercati?

Storicamente, i periodi di rapido rafforzamento del dollaro hanno frenato la performance degli emergenti. Tuttavia, assumere un posizionamento esattamente opposto, ossia net short sulle valute emergenti, può aiutare a proteggere il ribasso, strategia che si è rivelata vincente per noi in varie occasioni, come nel 2016, nel 2018 e perfino durante gli shock del 2020 legati al Covid-19. Allo stesso tempo, avere un approccio più lungo sui tassi locali emergenti nella seconda metà del 2020 si sarebbe rivelato vantaggioso rispetto all'essere lunghi su molti crediti. Un approccio fluido e flessibile all'asset allocation può rivelarsi utile nei momenti difficili, poiché non tutti gli asset subiscono flessioni nella stessa misura.

 

Sulla Cina qual è la vostra posizione? Il settore immobiliare è ancora sotto stress?

È probabile che la crescita della Cina soffra quest'anno più che nel 2020 per le politiche altamente restrittive zero-Covid. Finché le persone non saranno libere di muoversi all'interno e all'esterno del paese, qualsiasi stimolo monetario o fiscale sarà probabilmente meno efficace. Ne consegue che probabilmente le proiezioni di crescita a lungo termine saranno significativamente inferiori all'attuale consenso, così come il futuro interesse degli investitori per il paese. Per quanto riguarda l'immobiliare cinese, il settore continua ad affrontare diverse sfide e le prospettive rimangono incerte. I valori di recupero dell’asset class saranno determinati da tre variabili: i viaggi, con la fine della politica zero-Covid, la fiducia, che deve essere ricostruita dal governo fornendo supporto e, infine, il tempo: più a lungo i politici aspettano, più difficile sarà la ripresa. La pressione sulla liquidità subita dagli sviluppatori è stata esacerbata dalle persistenti politiche restrittive zero-Covid e dalla mancanza di politiche macro di supporto. Manteniamo un atteggiamento cauto verso il settore e continuiamo a monitorarlo da vicino. Se il governo dovesse allentare queste politiche, potrebbe catalizzare opportunità potenzialmente interessanti, ma è improbabile che ciò si verifichi prima del ventesimo Congresso del Partito in autunno.

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