Investitori di nuovo positivi sulle A-shares cinesi

Gli esperti di KraneShares sottolineano che "il mercato domestico di Pechino ospita alcuni dei settori più redditizi e innovativi del Paese tra cui food and beverage, elettrodomestici, sanità, cleantech, 5G, manifattura di fascia alta e altri ancora"
23/08/2022 | Redazione Advisor

“È stato un trimestre difficile per i mercati globali. Nonostante si intraveda la luce alla fine del tunnel e forse si siano già visti i massimi nei prezzi dell'energia e delle materie prime, ci si attende che le principali economie inaspriscano ulteriormente la politica monetaria quest'estate”. Anthony Sassine, cfa senior investment strategist e Henry Greene, investment stretegist e Robin Zheng, quantitative research analyst di KraneShares, sottolineano che “tuttavia, la Cina è una delle poche eccezioni. Stiamo assistendo a un potenziale cambiamento strutturale del regime economico, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, dove i tassi e le valutazioni sono più elevati e la crescita sembra essere in difficoltà, almeno nel breve periodo. Riteniamo che i mercati emergenti e la Cina dovrebbero beneficiare di tali cambiamenti grazie alle maggiori aspettative di crescita, alle valutazioni più basse e al posizionamento fortemente sottopesato degli investitori”.

Ci stiamo avvicinando al picco di volatilità per gli EM e la Cina? “Se abbiamo visto i massimi di inflazione e dei tassi ci potrebbe essere una nuova fase di assunzione di rischio a livello globale. Da qualche tempo i prezzi delle materie prime hanno iniziato a scendere e, a causa dell'aumento dei tassi, si stanno concretizzando i segnali di un rallentamento dei mercati statunitensi dell’immobiliare e dell’automotive. Il tasso dei treasury USA a 10 anni è sceso dal picco del 3,5% del 14 giugno al minimo del 2,8% del 5 luglio. Riteniamo che gli investitori ricominceranno a concentrarsi sui fondamentali e che i mercati emergenti e la Cina ne beneficeranno”.

Per quanto riguarda il resto dei mercati emergenti, “il sentiment negativo dei consumatori e degli investitori potrebbe migliorare, soprattutto a Taiwan e in Corea. Prevediamo una ripresa dell'attività economica con la riapertura completa della Cina e l'allentamento dell'inflazione. Nel breve termine ci aspettiamo ancora una stretta monetaria sia in Corea che a Taiwan ma crediamo che il calo dei prezzi delle materie prime aiuterà a contenere l'inflazione. In India emergono segnali di rallentamento nel settore delle esportazioni e in quello manifatturiero, che quest'anno sono stati entrambi particolarmente brillanti. Tuttavia, il calo dei prezzi del petrolio e il calo dell''inflazione dovrebbe sostenere i consumi, il principale motore di crescita a lungo termine dell'India”.

“A nostro avviso - prevedono gli esperti - la crescita della Cina dovrebbe riprendersi dall'impatto dei lockdown nella seconda metà dell'anno. Anche se la crescita dei ricavi delle società cinesi potrebbe essere inferiore ai trend di lungo periodo, pensiamo che la crescita degli utili rimarrà robusta, dal momento che le società continueranno a tagliare i costi e gli investimenti poco redditizi. Riteniamo che le valutazioni attraenti, il sottopeso dei risparmiatori e la fine del ciclo normativo in Cina cominceranno ad attrarre gli investitori con la ripresa della crescita. L'epidemia di COVID-19 rimane il rischio principale per la Cina. Con l'avvicinarsi delle elezioni, riteniamo che il paese potrebbe essere costretto ad allentare significativamente la propria politica Zero Covid, soprattutto se questa dovesse continuare a rappresentare un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di crescita del governo. A giugno, il governo centrale ha pubblicato nuove linee guida per la prevenzione delle malattie, volte a ridurre l’impatto economico di eventuali futuri lockdown”.

I manager sottolineano che “gli investitori siano tornati positivi sulle A -shares cinesi dopo un anno e mezzo di attesa. Il mercato cinese domestico ospita alcuni dei settori più redditizi e innovativi della Cina, tra cui food and beverage, elettrodomestici, sanità, cleantech, 5G, manifattura di fascia alta e altri ancora. Oltre al suo potenziale di crescita a lungo termine con la transizione della Cina verso la ‘new economy’, il mercato A-shares si sta ulteriormente aprendo agli investitori domestici ed esteri. A giugno, il governo ha proposto un progetto di legge per consentire ai fondi pensione di investire nel mercato azionario. Inoltre, poiché il governo cinese continua a ribadire che "le abitazioni sono per viverci, non per speculare", ci aspettiamo che parte dei risparmi vengano reindirizzati da investimenti immobiliari verso i mercati azionari”.

“La traiettoria di crescita a lungo termine della Cina e dei mercati emergenti non è cambiata, ma è stata piuttosto interrotta dalla pandemia, dalla guerra e dalle normative, tra le altre cose. Crediamo che il superamento di alcuni o di tutti questi problemi possa essere un catalizzatore a breve termine per i mercati emergenti, come lo è stato per la Cina nel secondo trimestre di quest’anno”, concludono gli analisti di KraneShares.

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