Tempo di lettura: 4min

La rotazione verso il value è ancora in corso

8/23/2022 | Redazione Advisor

Laurence Bensafi (RBC GAM): “ I titoli growth potrebbero tornare in auge? A nostro avviso, è improbabile che una performance così forte si ripeta nel breve termine”


“A fine 2020 pochissimi investitori credevano che lo stile Value sarebbe tornato a sovraperformare, in un mondo diviso tra aziende della old economy e della new economy”. Laurence Bensafi, cfa, deputy head of RBC Emerging Markets Equity di RBC Global Asset Management, spiega che “le prime, tipicamente associate al Value, erano considerate in declino strutturale, mentre le seconde avevano il potenziale di generare una crescita e profitti elevati e sostenuti grazie alla rivoluzione tecnologica. A ottobre 2020, queste convinzioni hanno portato al più ampio premio per i titoli Growth rispetto ai titoli Value mai registrato per le azioni dei mercati emergenti”.

“Tuttavia - ricorda l’esperta - già allora sostenevamo che dopo un anno in cui tutto era andato per il verso giusto per lo stile Growth, le valutazioni di tali titoli avevano incorporato livelli di crescita insostenibili. Non solo questo si è verificato, con la mancata realizzazione di livelli di crescita elevati, ma la situazione è stata aggravata da eventi mondiali inaspettati a partire dal 2021. L’inasprimento del contesto normativo e i lockdown su larga scala legati al Covid in Cina, la guerra in Ucraina e l’inflazione più alta del previsto a livello globale hanno favorito la sovraperformance dei titoli Value. Tra il 2010 e il 2020, molti fattori hanno contribuito a creare un contesto sfavorevole per il Value: Tali titoli non si sono mai ripresi dalla Crisi Finanziaria Globale e, con il moltiplicarsi delle crisi in un contesto di bassa crescita economica, i titoli Growth hanno registrato un’impennata, mentre i ciclici hanno continuato a scendere. I tassi d'interesse sono rimasti bassi, a vantaggio soprattutto dei detentori di azioni e attirando gli investitori retail, che hanno spinto le valutazioni dei titoli Growth sempre più in alto. I nomi della new economy sembravano inarrestabili: queste aziende ‘globali’ hanno sconvolto praticamente tutti i settori”.

“Il Covid - sottolinea la manager - ha accelerato questa tendenza e i titoli Value sono scesi ulteriormente di valore. È importante notare che la performance dei titoli Growth nei mercati emergenti si è concentrata nel settore internet e principalmente in Cina. Da fine 2015, quando MSCI ha integrato le società internet cinesi quotate negli Stati Uniti nel suo indice sui mercati emergenti, il settore internet cinese ha continuato a crescere di dimensioni. I grandi investitori si sono concentrati su una manciata di aziende che ritenevano interessanti e questa concentrazione di capitali ha fatto sì che le valutazioni raggiungessero nuovi massimi. Con il senno di poi, il rally del Growth è apparso insostenibile, in quanto non supportato dai fondamentali e innescato da un periodo di bassi tassi d’interesse. Guardando più da vicino i numeri – eliminando le poche large cap che hanno guidato il mercato – il Value è stato in realtà in testa nei mercati emergenti, a parte un breve periodo tra il 2019 e il 2021”.

“A nostro avviso - prosegue l’esperta - la rotazione non è finita e continuerà sulla base di valutazioni ancora eccessive, di dati deludenti sugli utili provenienti dal settore tecnologico e di una rivalutazione dei titoli finanziari e ciclici. I settori ciclici dell’industria, dell’energia e dei materiali sono pronti a godere dei benefici derivanti dal processo globale di decarbonizzazione, un movimento che sta rapidamente raggiungendo la massima priorità a livello mondiale. Abbiamo identificato le infrastrutture green come un tema chiave nei mercati emergenti e riteniamo che i veicoli elettrici, le energie rinnovabili e i materiali di transizione siano tra le aree migliori in cui investire al momento. La decarbonizzazione comporta enormi investimenti in molti settori, tra cui la generazione di energia pulita, come le fonti rinnovabili e l'idrogeno, lo stoccaggio dell’energia e le reti elettriche. La spesa potrebbe raggiungere un picco di quasi 3.000 miliardi di dollari all’anno nel 2035. I settori dei materiali e dell’industria potrebbero trarre i maggiori benefici da questo boom di investimenti, in particolare la domanda di alluminio e rame potrebbe aumentare più di quanto attualmente previsto”.

“La rotazione verso il Value - conclude Bensafi - è ancora in corso, ma i titoli Growth potrebbero tornare in auge? A nostro avviso, è improbabile che una performance così forte si ripeta nel breve termine. Per assistere a un altro periodo di sovraperformance dei titoli Growth, dovremmo assistere all’emergere di un nuovo grande trend dirompente, ma tali trend sono fenomeni rari. La minaccia maggiore, al momento in cui scriviamo, proviene dall’inflazione. Riteniamo che non sia ancora del tutto scontata e che, quando inizierà a esserlo, il Value potrebbe non essere altrettanto performante. Un contesto d’investimento più favorevole per questo stile potrebbe essere quello di un periodo di inflazione più elevata ma con un 'atterraggio morbido' dal punto di vista economico. Tuttavia, solo il tempo dimostrerà se avremo ragione”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?