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Prospettive molto preoccupanti per Regno Unito e sterlina

8/31/2022 | Redazione Advisor

Steven Bell (Columbia TI): “L’Inghilterra ha un forte deficit delle partite correnti e l'inchiostro rosso scorre da decenni. Deficit di queste dimensioni sono difficili da sostenere e rendono la debolezza della valuta una possibilità concreta”


“Il presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, ha chiarito durante la riunione di Jackson Hole della scorsa settimana di essere determinato a continuare ad aumentare i tassi di interesse fino a quando l'inflazione non sarà chiaramente sotto controllo. Al contrario, i mercati avevano previsto un cambio di rotta da parte della Fed già nella prossima primavera, con un calo significativo dei tassi di interesse entro il 2023”. Steven Bell, chief economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, sottolinea che "a seguito del discorso di Powell e dei commenti di molti altri membri del comitato per la determinazione dei tassi di interesse, i mercati stanno valutando un ritmo di inasprimento più rapido nei prossimi mesi e solo un modesto calo in seguito”.  

“La Fed - rileva il manager - ammette anche che la disoccupazione dovrà aumentare per contenere l'inflazione. A mio avviso è necessaria una vera e propria recessione. I prezzi del gas in Europa aumentano del 2.000% a causa del taglio delle forniture da parte della Russia. L'inflazione è elevata e in aumento in Europa, ma in questo caso l'impulso principale è dato dai prezzi dei generi alimentari e dell'energia. I prezzi del gas sono aumentati di 20 volte a causa della riduzione delle forniture da parte della Russia,cioè del 2.000%. L'impennata del costo dell'energia spingerà sicuramente l'Europa verso la recessione. Certo, i tassi di interesse dovranno aumentare, ma le fonti interne di inflazione, salari e affitti, non sono così forti come negli Stati Uniti. Tutto ciò rappresenta una cattiva notizia per gli asset di rischio e ritengo che le azioni siano destinate a scendere”.

Ma guardiamo ora alla sterlina: “Il Regno Unito ha un forte deficit delle partite correnti e l'inchiostro rosso scorre da decenni. Deficit di queste dimensioni sono difficili da sostenere e rendono la debolezza della valuta una possibilità concreta. Se, come ampiamente previsto, Liz Truss sarà il prossimo Primo Ministro e risponderà alla crisi del costo della vita con tagli fiscali non mirati, il risultato sarà un deficit ancora più ampio, un'inflazione più alta e forse anche una crisi politica, dato che milioni di famiglie faticheranno a pagare le bollette energetiche. Il suo Cancelliere, che sarà probabilmente Kwasi Kwarteng, ha un curriculum accademico di tutto rispetto, ma condivide la sua sfiducia nei confronti del Tesoro e della Banca d'Inghilterra (BoE) e troverà quindi difficile chiedere al nuovo premier di rinnegare le promesse fatte in campagna elettorale così rapidamente. Una straordinaria strategia ad alto rischio e ad alto rendimento nei piani”.

“Anche la modifica del mandato della Banca di Inghilterra - rimarca il preoccupa i mercati finanziari. Liz Truss e il suo potenziale cancelliere hanno un piano straordinario per congelare i prezzi dell'energia attraverso un fondo sostenuto dal governo per prestare denaro alle società energetiche. I prestiti verrebbero poi rimborsati se e quando i prezzi del gas scenderanno. Il risultato sarebbe una minore inflazione, un minore rialzo dei titoli indicizzati, una riduzione dei pagamenti della previdenza sociale e un aumento dei redditi personali. Il risultato potrebbe anche essere quello di evitare la recessione. Ma il piano richiederebbe sovvenzioni massicce e a tempo indeterminato, che si basano su un forte calo dei prezzi del gas. Se questo piano si realizzasse, sarebbe una strategia ad alto rischio e ad alto rendimento”.

“Il contesto - continua l’analista - è quindi molto preoccupante per il Regno Unito in generale e per la sterlina in particolare. È interessante notare che quando due settimane fa è stato comunicato l'inatteso balzo dell'inflazione britannica, le aspettative sui futuri tassi bancari sono aumentate. Ciò avrebbe normalmente attirato afflussi di capitale e rafforzato la sterlina, ma la valuta non è riuscita a salire. Diversi opinionisti hanno osservato che si trattava di una reazione tipica dei mercati emergenti e una banca ha addirittura definito il Regno Unito una “repubblica delle banane”. Credo che si stia esagerando”.

“Ma mentre il deficit delle partite correnti si dirige verso il 5% del PIL e i prezzi del gas salgono alle stelle, c'è il rischio concreto che la sterlina crolli contro un dollaro potente. Il minimo storico è stato 1,05 dollari nel febbraio 1985, appena sopra la parità. Potremmo vedere nuovamente quel livello.

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