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Demografia: quali impatti sull'asset allocation

9/14/2022 | Marcella Persola

E' quanto ha indagato lo studio condotto da BNP Paribas Asset Management in collaborazione con Coalition Greenwich, che mette in evidenza quali settori ne beneficeranno.


Azionario, real estate e infrastrutture sono le classi di attivo che beneficeranno delle allocazioni del cambiamento demografico. Questo è quanto emerge dall’indagine condotta da BNP Paribas Asset Management in collaborazione con Coalition Greenwich, che ha analizzato l’impatto del cambiamento demografico sulle decisioni di asset allocation.

 

Secondo lo studio oltre 9 investitori su 10 (95%) hanno citato l'accelerazione delle tecnologie digitali e innovative come un importante cambiamento nella definizione delle loro strategie di investimento, seguito da vicino dall'impatto dell'invecchiamento della popolazione (91%), dai cambiamenti delle abitudini di spesa dei consumatori (89%) e dalla crescita della popolazione nei mercati emergenti (86%).

 

Questi risultati - così come riporta una nota del gruppo - riflettono anche i settori più interessanti identificati dagli intervistati. In cima, il settore sanitario (significativamente attrattivo per il 91%), seguito da tecnologia (84%), energia (67%), agrifood (63%), tempo libero e turismo (60%) e immobiliare (59%), seppure con delle differenze a livello geografico. Ad esempio il settore sanitario è stato considerato più importante in Europa e in Asia (entrambi 95%) rispetto agli Stati Uniti (75%). Tecnologia, telecomunicazioni e IT sono più rilevanti in Asia (93%) rispetto all'Europa (81%) e agli Stati Uniti (75%).

 

Nonostante il trend demografico si debba considerare come una nuova opportunità di investimento da quasi il 60% degli investitori intervistati, il 20% lo considera come rischio: di conseguenza è emerso un mix di preferenze riguardo l'assunzione di rischio d'investimento aggiuntivo in futuro, ovvero la riduzione dello stesso. Gli investitori asiatici si sono dimostrati propensi alla riduzione del rischio (39%), diversamente da Stati Uniti ed Europa, dove si rileva una propensione all’aumento (per entrambi +17%).

 

Sandro Pierri, ceo di BNP Paribas Asset Management ha commentato: "I risultati della ricerca evidenziano l'importanza dei cambiamenti demografici e sociali e le loro implicazioni d'investimento. I risultati mostrano anche la misura in cui le variazioni demografiche e le considerazioni di asset allocation sono interconnesse con il ritmo sempre più rapido della tecnologia e dell'attenzione alla sostenibilità, che richiede una riallocazione fondamentale del capitale. Ciò richiederà una profonda trasformazione nel settore degli investimenti per rispondere a questioni come il finanziamento del gap pensionistico, il passaggio dalla creazione di ricchezza alla conservazione del patrimonio, in coerenza con i profili di rischio dei clienti o la disponibilità di soluzioni più digitali per l’investimento. Tutto ciò, se da un lato presenta delle sfide, crea anche nuove opportunità. Individuare i settori destinati a risolvere queste sfide e selezionare le strategie appropriate può individuare opportunità d'investimento a lungo termine. In BNP Paribas Asset Management, stiamo già assistendo a un passaggio all'investimento tematico poiché i nostri clienti cercano di affrontare sfide specifiche e di sfruttare i trend di lungo periodo nell'ambito di una strategia d'investimento diversificata"

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