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Con inflazione e tassi puntare sui bond

9/21/2022 | Lorenza Roma

Al webinar di Amundi gli esperti hanno sottolineato le buone ragioni per tornare a investire sull'obbligazionario, un mercato in grado di offrire rendimenti interessanti anche in questo scenario incerto e volatile


Dopo gli ultimi dati emersi sull'inflazione, le banche centrali sono ancora più propense ad alzare i tassi di interesse per contenere l'aumento dei prezzi. In questa fase di incertezza, sono diversi i fattori che ci spingono a puntare sul mercato obbligazionario. Alla conference virtuale di Amundi, Vincent Mortier, group chief investment officer, Amaury d’Orsay, head of fixed income, Ken Taubes, chief investment officer, US e Yerlan Syzdykov, head of emerging markets, hanno illustrato i motivi per cui dopo 10 anni di tassi ultra bassi è il momento di tornare a guardare al reddito fisso.

 

Fino a poco tempo fa non c’erano alternative alle azioni, per l’investitore, ma ora è tempo di riconsiderare l’allocazione nei bond come alternativa in portafoglio. In primo luogo, le azioni danno di nuovo rendimenti anche in termini reali. Infine, sta tornando una correlazione negativa tra azionario e obbligazionario e in periodi di shock come quelli che stiamo vivendo adesso, le obbligazioni offrono una certa protezione.

 

In Europa, il mercato non ha interamente prezzato il rischio recessione. In merito al BTP e lo spread italiano, gli esperti di Amundi lo ritengono correttamente prezzato tra fattori negativi e positivi, citando come rischio principale l'esito delle prossime elezioni e tra i secondi il buon momento per l’integrazione europea di cui l’Italia ne beneficia. Amundi mantiene un approccio neutrale sul BTP e vede possibili opportunità di acquisto, anche perché la BCE vuol chiaramente evitare la frammentazione.

 

Per quanto riguarda il mercato USA, secondo Amundi l'economia americana si dimostra solida: la prospettiva è migliorata dopo i primi due trimestri di PIL negativo, i consumi tengono e l'occupazione rimane forte. Il mercato si aspetta che l’inflazione USA possa rientrare nella prima parte del 2023, e i tassi a lungo sembrano vicini al picco. In questo scenario di rallentamento i bond giocano un ruolo primario. Tra i segmenti specifici, il mercato del credito corporate non sta scontando una recessione, e gli spread degli High Yield restano sotto la media.

 

Anche in Europa è il momento di puntare sui bond, che sono a livelli non visti da 10 anni, e non si muovono al rialzo solo i tassi reali ma anche quelli reali. Secondo Amundi la soluzione per creare un portafoglio a prova di inflazione è diversificare. Il livello di debito è molto alto a livello globale, e serve altro debito per finanziare la transizione energetica e la riduzione delle disparità di reddito.

 

In termini di segmento, il team di Amundi mantiene un approccio cauto sugli asset a rischio, con la crescita sotto pressione soprattutto in Europa. Gli emergenti, offrono anch'essi interessanti opportunità, con una Cina molto anticiclica, per la sua politica monetaria espansiva. Gli esperti consgliano di diversificare su bond High Yield di qualità, come ad esempio in Brasile e Sud Africa, mentre gli Investment Grade appaiono più stabili.

 

Nel complesso, secondo l’analisi di Amundi, la volatilità continuerà a prevalere sui mercati, ma per i bond sarà meno alta che per le azioni, con l’opportunità di ribilanciare il rischio.

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