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Equity europeo, puntare su alta qualità e solidi profili ESG

9/26/2022

Koen Bosquet, gestore del fondo DPAM B Equities Europe Sustainable, illustra le caratteristiche e gli obiettivi della strategia


Sovraperformare l'indice MSCI Europe Net Return su base triennale, indipendentemente dal contesto economico, investendo in aziende ben governate, gestite in modo sostenibile e con un buon posizionamento competitivo. E’ questo l’obiettivo del fondo DPAM B Equities Europe Sustainable; ne abbiamo parlato con Koen Bosquet, CFA, gestore della strategia.

 

Qual è la strategia d’investimento del fondo DPAM B Equities Europe Sustainable e quali sono i suoi obiettivi?

Questa strategia riunisce le migliori idee di DPAM sull’azionario europeo concentrandosi su società di alta qualità, con utili per azione in crescita, valutazioni ragionevoli e solidi profili ESG.

Il tutto guardando ai temi di crescita secolare a lungo termine della catena del valore (la classe media nei mercati emergenti, l’energia pulita, ecc.)

La ricerca qualitativa e quantitativa di tipo bottom-up viene utilizzata per identificare le società con un solido modello di business, un forte potenziale di redditività, un interessante profilo di rischio/rendimento ESG e una valutazione convincente.

L'obiettivo è sovraperformare l'indice MSCI Europe Net Return su base triennale, indipendentemente dal contesto economico. Il benchmark viene utilizzato per comparare la performance del fondo. La selezione e la ponderazione delle attività in portafoglio possono differire significativamente dalla composizione del benchmark.

I rischi potenziali di questa strategia sono quelli riconducibili al deprezzamento delle azioni, delle valute e dei derivati e quelli derivanti dalla concentrazione geografica (ci riferiamo solo all’Europa) e dallo screening ESG (che comporta una riduzione dell'universo investibile)

 

Che caratteristiche devono avere i titoli per essere inseriti in portafoglio?

Devono essere ben collocate per beneficiare dei trend di crescita strutturale (investimenti nella transizione energetica, accessibilità sanitaria, digitalizzazione) che prevediamo per i prossimi 5 anni, dimostrando di essere pronte ad affrontare le sfide strutturali (scarsità di manodopera, aumento dei costi di finanziamento, cambiamento climatico, regolamentazione). Riteniamo che le aziende ben governate, gestite in modo sostenibile e con un buon posizionamento competitivo abbiano maggiori probabilità di trovarsi in questa posizione. In un contesto di incertezza economica, mentre le condizioni di finanziamento si complicano, la ricerca di bilanci solidi e la capacità di autofinanziare gli investimenti aiutano a evitare di ritrovarsi in costose raccolte di capitale. Infine, la capacità di un'azienda di creare valore o di far risparmiare denaro ai propri clienti, soprattutto in un contesto di risorse limitate.

 

 

Quali sono le esposizioni che state sovrappesando in portafoglio in questo momento e quali invece quelle in cui siete sottopesati?

Le esposizioni che sovrappesiamo sono quelle che riteniamo possano prosperare in un nuovo contesto di costi più elevati. Ciò significa che queste società hanno un impatto positivo sull'aumento dei prezzi (tassi d'interesse e materie prime) o aiutano gli altri a essere più efficienti (ad esempio utilizzando meno elettricità) e sono esse stesse efficienti dal punto di vista dei costi. Le banche, le borse, le società di outsourcing e le aziende che si occupano di efficienza energetica sono settori di questo tipo. Evitiamo le aziende che sfruttano la leva finanziaria e con un'inefficienza dei costi, i cui ricavi variano in base alla spesa discrezionale. Come sempre, evitiamo le aree di mercato soggette alla disruption tecnologica, un fenomeno che non dipende dal ciclo economico o dal regime.

 

Come viene condotto lo screening ESG?

L'identificazione dell'universo d'investimento sostenibile è la prima fase del processo d'investimento. In questa fase vengono escluse le società attive in attività controverse, non conformi agli standard globali delle Nazioni Unite e/o coinvolte in una controversia di alto livello.

Le aziende best in class sono società classificate all'interno di ciascun settore in base a criteri ESG credibili. Il 25% peggiore della classifica viene invece escluso.

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