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Larry Fink: “Ottimismo sull’Italia, ma deve puntare sul solare”

9/30/2022 | Redazione Advisor

Il ceo spiega che “BlackRock avrebbe enormi bacini di capitale dei nostri clienti investitori a lungo termine da coinvestire con il vostro Paese, per costruire campi di fotovoltaico”


“Il mondo degli affari è ottimista con cautela sull'Italia”. Quella di Larry Fink è una ventata di ottimismo per il nostro Paese. Il ceo di BlackRock, intervistato dal Corriere della Sera da Federico Fubini, commentando i risultati delle elezioni del 25 settembre, rivela che “ho parlato con diversi amministratori delegati in Italia e ho notato un ottimismo con cautela. Mi ha piuttosto sorpreso, ma dai leader del mondo degli affari ho sentito più ottimismo che preoccupazioni. Poi, ovvio, la composizione del governo sarà molto importante. Molto dipenderà dalla scelta del ministro dell'Economia. Oggi l'economia italiana cresce più di quella tedesca. Il sistema bancario è davvero in buono stato, dopo anni di ristrutturazioni”.

E sulle prospettive del Paese dice: “Ho parlato con molti primi ministri negli ultimi anni e non capisco perché l'Italia non diventi il motore dell'energia solare. BlackRock avrebbe enormi bacini di capitale dei nostri clienti investitori a lungo termine da coinvestire con l'Italia, per costruire campi di fotovoltaico. Poi bisogna avere la rete elettrica, che in Europa ancora non c'è. Ma se l'Europa vuol essere autosufficiente nell'energia, Italia e Spagna devono svolgere un ruolo più grande. La Spagna è molto più avanti sull'energia solare ed eolica, l'Italia ha il gas dell'Algeria. Nei prossimi anni sia la Spagna che l'Italia potrebbero essere i punti di forza dell'Europa”.

Fink fa poi un'analisi della situazione economia globale: “Sono tempi molto incerti e probabilmente più in Europa che negli Stati Uniti. La Cina, sul piano economico, sembra nella situazione peggiore da vent'anni. E rischi geopolitici così non si vedevano da trent'anni. L'invasione della Russia in Ucraina dimostra che probabilmente abbiamo sottovalutato il dividendo della pace, dopo la caduta del muro di Berlino. L'economia globale potrebbe subire un atterraggio ruvido. Ma non credo che la recessione sarà un problema della durata di cinque anni”.

L’Europa? “L'invasione russa in Ucraina ha messo a nudo la dipendenza dell'Europa da una sola fonte di energia, soprattutto in Germania e Italia. L'economia tedesca ha davanti a sé venti contrari forti. Mi dicono che se questo inverno sarà normale, l'energia basta. Ma se l'inverno sarà molto più freddo ci saranno problemi di approvvigionamento”.

Quanto la preoccupano i livelli di debito in area euro, a partire da Italia e Spagna? “Sono molto preoccupato per i rapporti fra debito e prodotto lordo (Pil, ndr) in tutti i Paesi. Compreso il mio, gli Stati Uniti. Siamo onesti: i deficit un giorno conteranno. Non stanno contando ora quanto dovrebbero. Ma dimentichiamoci un attimo i problemi di bilancio: alla fine dobbiamo creare crescita, solo così potremo liberarci dei deficit. II debito in rapporto al Pil in Italia, in Spagna o negli Stati Uniti e in Giappone incomberà sui nostri figli e nipoti. Il problema è che i politici non si concentrano sul lungo periodo, ma su come risolvere l'oggi. Abbiamo bisogno di leader che inizino a concentrarsi su come costruire il domani, invece c'è un aumento del populismo e dell'estremismo”.

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