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Asset allocation, guardare oltre la volatilità di breve

10/24/2022

I livelli elevati dei rendimenti nominali, il ritorno dei tassi reali positivi, e il fatto che non sia adeguatamente prezzato il rischio di una recessione nel 2023, rendono interessante incrementare la componente obbligazionaria all’interno di un portafoglio diversificato. L’analisi di Generali A&WM


La volatilità nel comparto obbligazionario è stata ancora protagonista delle ultime settimane, ma è necessario guardare oltre l’attuale fase di elevata volatilità e iniziare a posizionare i portafogli ragionando su un orizzonte di 6-12 mesi. E’ la view di Filippo Casagrande, head of insurance investment solutions di Generali Asset & Wealth Management.  “A tale proposito -  evidenzia l’esperto -  riteniamo che i livelli elevati dei rendimenti nominali e il ritorno dei tassi reali positivi, insieme al fatto che né le banche centrali né le stesse aspettative di mercato stanno riflettendo in maniera appropriata il rischio di una recessione nel 2023, siano fattori importanti per ridare spazio alla componente obbligazionaria all’interno di un portafoglio diversificato. Come già detto in passato, individuare i picchi o i minimi di mercato è impresa ardua, ma è indubbio che il profilo rischio/rendimento delle obbligazioni governative e del credito ad alta qualità è decisamente migliorato, con tassi su scadenze brevi che ritenevamo impensabili solo qualche mese fa. Ecco, quindi, che riteniamo un approccio di progressivo accumulo nel settore obbligazionario come la strategia migliore in questo momento. Rimaniamo, invece, più prudenti nel comparto azionario.”

 

Casagrande osserva che gli utili societari non hanno ancora segnato revisioni al ribasso significative, non riflettendo il rischio di una recessione. “Inoltre, i multipli possono ancora correggere al ribasso, pareggiando il recente ulteriore movimento al rialzo dei tassi reali. Al tempo stesso, riconosciamo che il sentiment di mercato verso il comparto azionario è decisamente prudente, che potrebbero originare veloci rally definibili come “bear market ricoperture”. Va quindi tutelato il portafoglio con strategie opzionali di breve termine, che possono beneficiare di mini-rally di mercato legati a potenziali notizie positive (su tutte una de-escalation della situazione in Ucraina, e un consolidamento del calo dei prezzi dell’energia)”.

 

Per riassumere, Casagrande illustra le linee guida per la gestione dell’allocazione tattica dei portafogli. “Favoriamo un approccio più costruttivo sul rischio duration, specie in titoli governativi e credito di qualità. È importante sfruttare occasioni di mercato favorevoli per procedere ad accumulo progressivo di nuove posizioni, specie nel comparto del credito di qualità in occasione di nuove emissioni con spread a premio rispetto ai valori di mercato”.

 

All’interno del mondo governativo dei paesi sviluppati “manteniamo una preferenza sugli Stati Uniti (Fed più avanti nel processo di normalizzazione, inflazione comincia già a calare, segnali di rallentamento economico più diffusi), mentre rimaniamo relativamente prudenti sulla parte a breve della curva europea. I BTP hanno reagito in maniera ordinata all’esito delle elezioni. È ora importante valutare le mosse di politica estera e di finanza pubblica del nuovo governo. Data l’elevata pendenza della curva italiana, un allungamento su scadenze più lunghe, a parità di allocazione di rischio duration, appare una strategia da preferire (flattening curva 2-10 anni)”.

 

Sulla componente azionaria, oltre alle indicazioni di prudenza generali, “manteniamo una lieve preferenza per le strategie Value (specie nel comparto americano) in quanto favorite dal rialzo dei tassi reali di interesse. Come già ricordato - chiarisce Casagrande - strategie opzionali per beneficiare di temporanei rimbalzi di mercato possono essere considerate, pur in un contesto di probabile ulteriore correzione dei listini azionari”.

 

“Manteniamo infine un interesse, seppur con le dovute cautele, per il comparto dei bond emergenti in valuta locale” aggiunge ancora Casagrande. “Molti paesi hanno già tassi di riferimento delle banche centrali molto elevati (a volte prossimi al 10%). Sebbene in termini assoluti rimangano rischi, in termini relativi rispetto ad altre categorie del mondo obbligazionario, questi bond continuano ad offrire opportunità interessanti di diversificazione.”

 

Casagrande ritiene utile anche cercare esposizioni a strategie liquid alternative: “l’attuale incertezza dello scenario macro favorisce le strategie alternative che sono in grado di beneficiare di diversi scenari con un approccio altamente attivo (long short, event driven, …); in particolar modo da favorire le strategie macro-discrezionali e sistematiche e le strategie a bassa correlazione”.

 

Per quanto riguarda infine gli investimenti in private assets, “sarà da comprendere bene se il premio di illiquidità e i rendimenti corretti per il rischio si adeguano a quanto succede sui mercati liquidi; sulla base di quest’ultima evoluzione riteniamo che il trend di allocazione graduale verso i mercati privati continuerà , ma ad una velocità inferiore che nel passato, con un forte focus su strategie difensive e guardando con attenzione alle così dette “strategie distressed” conclude Casagrande.

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