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Italia: inflazione media dell’8,1% nel 2022, in calo nel 2023

10/28/2022 | Redazione Advisor

Pizzoli (ING): “La sorpresa al rialzo è stata dovuta principalmente alla componente energetica (+73% a ottobre da +44% a settembre), con un aumento sia della componente regolamentata che di quella non regolamentata"


“La sorpresa al rialzo dell’inflazione è stata dovuta principalmente alla componente energetica (+73% a ottobre da +44% a settembre), con un aumento sia della componente regolamentata che di quella non regolamentata”. Paolo Pizzoli, senior economist di ING, spiega che “la trasmissione alle bollette dell'elettricità dei passati aumenti del gas è andata ben oltre le aspettative. Oltre all'energia, l'altro motore dell'inflazione sono stati i beni alimentari (+13,1% dall'11,4% di settembre), che hanno confermato la tendenza recente. È interessante notare un aumento del divario tra l'inflazione dei beni (+17,2% dal 12,5% di settembre) e quella dei servizi (+3,7% dal 3,9% di settembre), che sembra indicare che l'effetto riapertura/turismo stia effettivamente esaurendosi”.  

“La prevalenza della componente energetica - constata il gestore - è confermata dal contenuto aumento dell'inflazione di fondo al 5,3% (dal 5% di settembre). L'inflazione di fondo rimane un motivo di preoccupazione, ma la sua decelerazione è un segnale incoraggiante che dovrà essere valutato nei prossimi mesi. Da un lato, è possibile che in un contesto di domanda in deterioramento limitino le possibilità traslazione a valle delle pressioni sui costi; dall'altro, sembra esservi ancora un ampio margine per il trasferimento a valle dei pressi. Ciò è confermato dai dati sui prezzi alla produzione di settembre, anch'essi pubblicati oggi, che indicano un aumento dell'inflazione alla produzione anche nella componente non energetica (ma soprattutto in questa)”.

Nell'indagine sulla fiducia delle imprese di ottobre, “le imprese (ad eccezione di quelle manifatturiere) hanno rivelato aspettative non in calo sui prezzi futuri, suggerendo ancora una volta che il passaggio potrebbe non essere finito. Tutto ciò contribuirà a determinare la velocità della decelerazione del’inflazione quando l’effetto base favorevole sui prezzi dell’energia si dispiegherà pienamente”.

“In prospettiva - conclude Pizzoli - non sembrano esserci ancora le condizioni per affermare che il picco dell'inflazione sia già stato raggiunto. È probabile che nei prossimi mesi si assisterà a una maggiore volatilità dei dati dell’inflazione headline. I recenti cali dei prezzi del gas potrebbero già riflettersi in parte già nel dato sull'inflazione di novembre, determinandone un rallentamento. Inoltre, dopo un dato così forte, il Governo italiano si sentirà probabilmente costretto ad accelerare il lancio di un nuovo pacchetto di misure compensative dedicate. Prevediamo un'inflazione media dell'8,1% nel 2022 e aggiorniamo le nostre previsioni per il 2023 al 6,3% sulla base di una maggiore inerzia statistica”.

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