Tempo di lettura: 4min

Outlook 2023, qualche spiraglio di luce

11/8/2022

Secondo gli esperti di Nordea, nonostante numerose sfide, dovremmo essere vicini al punto di massimo stress del mercato e dopo i picchi di inflazione emergeranno nuove tendenze


In tempi di grande incertezza, e gli investitori si concentrano più sulla gestione del rischio che sul posizionamento per il futuro. Tuttavia, il quadro si sta chiarendo, e sta diventando possibile prevedere con una certa precisione l'inflazione sia negli Stati Uniti che, in misura minore, in Europa. E’ la view di Sebastien Galy, senior macro strategist di Nordea AM, espressa nel corso di una call di presentazione del Macroeconomic Outlook 2023 della società di gestione nordica.

 

“In Europa - spiega Galy -  resta ancora difficile prevedere la durata di un embargo sul gas da parte della Russia, così come anticipare la rigidità del clima invernale e la forza della domanda dei consumatori di fronte a uno shock inflazionistico. Una nota più positiva è rappresentata dalla spesa pubblica, in particolare in Germania, che sta aiutando molte famiglie a basso reddito.

Negli Stati Uniti, la domanda dei consumatori dovrebbe rimanere robusta supportata dalle famiglie nella fascia di reddito più ricca prima di raffreddarsi successivamente. Questa dinamica potrebbe amplificarsi nel caso i Democratici dovessero perdere il controllo del Congresso nelle prossime elezioni di medio termine. È probabile che i repubblicani scelgano la prudenza fiscale, il che dovrebbe raffreddare ulteriormente la crescita”.

 

Sebbene col tempo mercati ed economia dovrebbe tornare ad assestarsi, secondo Galy restano comunque da affrontare diverse sfide: dall’aumento dei livelli di debito pubblico in molti Paesi orientati a proteggere le famiglie da un'impennata eccessiva dei prezzi dell'energia, alle conseguenze del rallentamento economico globale che renderanno complessa la ripresa a fine 2024, quando la domanda si riprenderà in modo più deciso, e l'offerta non riuscirà a tenere il passo riaccendendo pressioni inflazionistiche. Infine la transizione climatica dovrebbe rallentare nei Paesi con bilanci fragili e in quelli alla ricerca di soluzioni energetiche per mitigare l'impatto della guerra tra Russia e Ucraina.

 

Galy prevede che nei prossimi mesi assisteremo a un lento cambiamento del contesto di mercato, e che dopo i picchi di inflazione, in parte guidati da effetti base, dovrebbero emergere nuove tendenze. “Con il raffreddamento dell'economia, è probabile che la Fed e la BCE si orientino verso un allentamento della politica monetaria. Gli studi di asset allocation mostrano che, in scenari come questo, le azioni e i titoli obbligazionari si rafforzano quando gli indicatori anticipatori iniziano a mostrare un rimbalzo. La spirale dell'assunzione di rischio inizia nel reddito fisso sovrano, seguito dal credito e talvolta con un ritardo nelle azioni (il credito prezza le probabilità di una profonda recessione)”.

 

Come avvenuto a giugno, “i titoli azionari statunitensi possono registrare un rally precoce, spinto dagli speculatori e dalla speranza di un'eventuale rapida serie di tagli dei tassi e di una ripresa del Quantitative Easing da parte della Fed”. Galy fa notare che il rally di giugno non si è concluso positivamente, poiché la Fed è stata sorpresa dai vincoli dell'offerta e dalla continua forte domanda da parte delle famiglie più ricche.

 

La sfida è quindi quella di “individuare nelle prossime settimane il punto di massimo stress del mercato e monitorare eventuali cambiamenti del sentiment. Tale dinamica può essere valutata sulla base di un posizionamento e di un sentiment estremamente ribassisti, di deflussi dalle azioni e dal credito, di una riduzione forzata del rischio, di valutazioni a buon mercato, di cambiamenti nella reazione degli asset finanziari alle notizie (ad esempio, le cattive notizie hanno ora un impatto positivo) e di dislocazioni e incoerenze tra le varie classi di asset.

 

Come abbiamo visto nel rally di giugno, l'identificazione dei punti dolenti del mercato non sarà sufficiente. Il mercato ha bisogno di tempo perché possa migliorare il mix di crescita e inflazione. Il tempo è il grande guaritore, e le probabilità migliorano settimana dopo settimana.”

 

In termini di investimenti, come si traduce tutto ciò? Secondo Cristian Balteo, head of product management, Multi-Asset di Nordea “il set di opportunità si concentra attualmente su covered bond e su titoli azionari Value/Quality. Tuttavia, nel primo o secondo trimestre del 2023, dovremmo assistere a un'espansione a macchia d'olio verso l’obbligazionario, il credito (mercati sviluppati, ESG selettivo/mercati emergenti) e l’azionario (ad esempio ESG). In generale, le azioni sono valutate in modo attraente, soprattutto in Europa e nei mercati emergenti”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?