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Azionario USA, diversi ribaltamenti di fronte

11/14/2022 | Redazione Advisor

Ramenghi (UBS): “L’incertezza politica e i nuovi dati riguardo all’inflazione hanno infatti determinato bruschi movimenti in direzioni opposte”


“Sul mercato azionario statunitense, la piazza più liquida e che rappresenta oltre la metà dell’indice azionario globale, ci sono stati diversi ribaltamenti di fronte la scorsa settimana”. Come spiega Matteo Ramenghi, chief investment officer di UBS WM Italy, UBS Europe SE, succursale Italia, “l’incertezza politica e i nuovi dati riguardo all’inflazione hanno infatti determinato bruschi movimenti in direzioni opposte”.

“Mercoledì scorso - ricorda il manager - l’indice S&P 500 ha perso il 2,1%, cedendo parte del terreno guadagnato nei tre giorni precedenti (2,8%), per via delle elezioni di metà mandato, che hanno dato un risultato in bilico per quanto riguardail controllo del Congresso. Finora lo spoglio delle schede indica solo una modesta avanzata dei Repubblicani, mentre i Democratici hanno tenuto molto meglio del previsto. Il giorno successivo lo stesso indice S&P 500 ha chiuso in rialzo del 5,5%,dopo che i dati sull’inflazione hanno riacceso la speranza che la Federal Reserve (Fed) possa rallentare il ritmo della stretta monetaria alla prossima riunione in programma per dicembre, alzando i tassi di 50 punti base (pb) dopo quattro interventi consecutivi da 7 5 pb ciascuno. Il consensus di mercato, vale a dire la media delle previsioni, ora vede un picco dei tassi al4,8%, rispetto al 5,1% della scorsa settimana”.

Come spiega l’esperto “tutto è partito dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), che è salito dello0,4% mensile a ottobre, rispetto alla previsione degli economisti di 0,6%. L’inflazione mensile «core», che esclude generi alimentari ed energia, si è assestata allo 0,3%, la metà rispetto a settembre e agosto. Anche l’inflazione annuale è diminuita: l’indice generale è sceso al 7,75%, in discesa dal picco del 9,1%, e quello ‘core’ è rallentato al 6,3% a ottobre, dal 6,6% di settembre. Alcuni indicatori considerati anticipatori dei trend suggeriscono che ci saranno ulteriori discese: i prezzi delle auto usate sono calati del 2,4%, quelli dell’abbigliamento sono diminuiti dello 0,7% e quelli dei servizi medici dello 0,6%. È ancora presto per considerare rimossa la minaccia inflazionistica, ma finalmente cominciano a emergere alcuni aspetti positivi”.

“Conseguentemente, il rendimento dei Treasury è calato in modo vistoso: il decennale è tornato sotto il 4% e il cambiamento di aspettative sui tassi americani ha pesato sul dollaro, che è sceso di un paio di punti sotto la parità con l’euro”, conclude Ramenghi.

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