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Verso un rialzo dei tassi più lento?

12/14/2022 | Paola Sacerdote

L’inflazione potrebbe aver superato il picco, e probabilmente domani sia la BCE che la BoE aumenteranno i tassi solo di 50 punti base. Le previsioni dei gestori


L’inflazione rimane alta ma potrebbe aver superato il picco, e le banche centrali potrebbero iniziare a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi di interesse. È questa la view dei gestori in vista del meeting di domani della Banca Centrale Europea e della Bank of England.

 

 “Questa settimana avremo tre importanti meeting delle banche centrali, considerando che oggi si riunirà anche la Fed” osserva Guillermo Felices, global investment strategist di PGIM Fixed Income. Queste riunioni giungono in un momento delicato, poiché i mercati dei tassi hanno registrato un forte rialzo negli ultimi mesi. I rendimenti a 10 anni di Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono scesi rispettivamente di 80, 60 e 140 punti base dai picchi di ottobre. Allo stesso tempo, gli asset rischiosi hanno registrato un forte rialzo, poiché gli investitori ritengono che l'inflazione sia una minaccia minore e che le banche centrali possano ridurre l’intensità del ciclo di inasprimento. Ciò ha reso il mercato vulnerabile a eventuali sorprese con politiche aggressive. L'inflazione rimane elevata così come alcune componenti rimangono persistenti in tutte e tre le economie. Il fatto che la BCE abbia in programma di avviare il Quantitative Tightening (QT), insieme all'ampio programma di emissioni dell'area euro e del Regno Unito previsto per il prossimo anno, rende i mercati dei tassi e gli asset vulnerabili a questi meeting”.

 

Gli esperti di PGIM prevedono che giovedì sia la BCE che la BoE aumenteranno i tassi di interesse di 50 punti base, in linea con le aspettative del mercato e in calo rispetto ai 75 punti base delle riunioni precedenti.

 

Sulla stessa linea Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM. “Prevediamo che la BCE alzerà i tassi di riferimento di 50 punti base questa settimana e segnalerà un altro possibile rialzo dei tassi all'inizio del 2023 (nella riunione di febbraio), mentre un'ulteriore mossa a marzo è meno probabile” evidenzia l’economista. “Il quadro dell'inflazione nell'Eurozona rimane difficile: i livelli rimangono fastidiosamente alti, anche in Germania, dove i prezzi continuano a salire a due cifre. Tuttavia il picco sembra essere stato raggiunto all'inizio del quarto trimestre, come suggeriscono i dati dell'IPC. Anche se Lagarde ha avvertito che è troppo presto per affermare che il picco dell'inflazione nell'Eurozona è stato raggiunto - ed è vero che l'inflazione core rimane elevata al 5% - la retorica dovish durante la riunione della BCE di ottobre è importante ed è in linea con un aumento dei tassi più moderato, da 50 punti base”. Sul fronte macro, Jung sottolinea che i rischi per la crescita stanno aumentando, con segnali di recessione che appaiono non solo negli indicatori di sentiment, ma anche nelle statistiche economiche concrete. Ad esempio, la produzione industriale in Spagna e Germania è diminuita all'inizio del trimestre. Altre aree di interesse della riunione di giovedì saranno i commenti sull'economia e i segnali sul futuro processo di riduzione del bilancio ("QT")”.

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