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Bell (Columbia Threadneedle): la recessione non sarà profonda

1/19/2023 | Marcella Persola

I temi chiave del nuovo anno saranno tassi di interesse e recessione, seppure saranno considerati differentemente a seconda della geografia di cui parliamo


Prospettive molto più rosee per l'economia. E' questo il pensiero espresso da Steven Bell, (nella foto) chief economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, con gli investitori la scorsa settimana.

 

Per l’esperto dell’asset manager britannico i temi chiave del nuovo anno saranno ancora tassi di interesse e recessione. Su questo secondo aspetto il chief economist EMEA della casa di gestione afferma che la società non si aspetta una recessione profonda per diversi fattori. In Europa ad incidere sarà i costi più bassi dell’energia, favoriti anche da un inverno mite, che renderanno l’economia dell’Eurozona migliore. In USA invece i problemi sono i salari. “Ci aspettiamo che la Fed continui ad aumentare i tassi fino a quando una recessione non attenuerà le pressioni inflazionistiche derivanti dal surriscaldamento del mercato del lavoro” precisa Bell.

 

Infatti l'inflazione statunitense è in discesa, ma per arrivare al 2% sarà necessaria una recessione. La Fed – per l’esperto - continuerà quindi ad aumentare i tassi per frenare l'economia e la sua domanda di nuovi posti di lavoro. La disoccupazione deve infatti aumentare, passando dall'attuale 3,5% a un probabile 5%, per riportare l'inflazione salariale in equilibrio con un target inflattivo complessivo del 2%.

 

Sul fronte Eurozona come indicato i prezzi del gas naturale a breve termine sono scesi, ma rimangono alti per il prossimo inverno. La crisi - indica Bell - non è finita, sebbene l'inverno mite abbia ridotto le pressioni e regalato più tempo alla transizione verso nuove fonti di energia in vista del prossimo inverno.

 

“I consumatori europei sono attualmente molto scoraggiati, ma il calo dei prezzi dell'energia allenterà le pressioni su di loro e, quando la fiducia migliorerà, avranno a disposizione i "salvadanai Covid" ancora non spesi” sottolinea Bell.

 

Nel Regno Unito il tema dominante invece sarà quello dei mutui ipotecari. L'aumento dei tassi ipotecari avrà un impatto significativo sul mercato immobiliare di riferimento, implicando persistenti pressioni per i consumatori, questo spingerà verso una recessione.

 

Le recessioni sono negative per le azioni, ma nel 2023 seguirà anche la ripresa.

“Il consenso del mercato sulla crescita degli utili societari statunitensi per il 2023 è sceso al di sotto della media, ma rimane positivo. La maggior parte degli investitori è ancora più cauta. Tuttavia, secondo il nostro punto di vista, gli Stati Uniti avranno bisogno di una recessione per portare l'inflazione salariale a livelli sostenibili e di conseguenza gli utili societari diminuiranno inevitabilmente.

Sebbene il mercato azionario sia al momento prezzato con molta negatività, non riteniamo che questa valutazione sia sufficiente. La storia ci ha dimostrato come i titoli azionari statunitensi scendano sempre durante una recessione. Superata la recessione ci saranno certamente opportunità, in quanto ci aspettiamo una rapida ripresa nel 2023. Riteniamo poi che anche la Cina contribuirà a stimolare la ripresa nell'ultima parte del 2023” conclude Bell.

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