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Gestore della settimana: nel credito europeo focus sul breve termine

1/30/2023

Antonio de Negri, founder e ceo di Cirdan Capital, spiega che in un contesto nel quale in Europa le aspettative sono di un forte rallentamento della crescita economica, è premiante una strategia short term


In un contesto nel quale in Europa le aspettative sono di un forte rallentamento della crescita economica, nel settore del credito sarà premiante focalizzarsi su strategie a breve termine. Il segmento che potrebbe rivelarsi più resiliente è quello bancario, ed è interessante il debito governativo italiano. Antonio de Negri, founder e ceo di Cirdan Capital, illustra le sue previsioni su questa asset class.

 

Qual è la vostra view sul settore del credito europeo? 

Il settore del credito europeo si trova attualmente in una situazione estremamente interessante sotto un punto di vista di investimento, soprattutto considerando l’imminente recessione che la maggior parte degli esperti sta attendendo. Io mi aspetto, anche considerando i recenti risultati, che il credito europeo continui a tradare bene, con lo spread tra le obbligazioni ed i derivati sul credito che si sta restringendo in generale; nei momenti di tensione di liquidità in particolare, lo spread tra questi tende ad essere negativo, ovvero le obbligazioni (cash) hanno un rendimento più elevato dei derivati (cds). Questo ragionamento, di conseguenza, rende attraente il credito europeo nel breve termine, mentre a medio termine la situazione dovrà essere rivalutata tenendo in particolar conto l’impatto che recessione e inflazione avranno avuto sull’economia europea. Più specificatamente, la ragione per la quale al momento ha senso seguire una strategia più short term è conseguente dalla mia aspettativa di un’economia che nel futuro prevedibile tenderà verso la crescita zero, uno scenario che storicamente ha dato ragione a strategie più focalizzate sul breve termine.

 

Quali segmenti ritenete maggiormente interessanti e perché?

Come detto, non mi aspetto grandi miglioramenti per il settore economico rispetto alle circostanze attuali. Anzi, penso che la situazione potrebbe inasprirsi nel corso dell’anno. Sicuramente il parere discordante dei maggiori esperti sugli effettivi impatti della imminente (a tratti già corrente) recessione, non aiuterà l’economia globale, e in particolar quella europea, a risollevarsi. Detto ciò, il settore che potrebbe rivelarsi più resiliente a questa generale precarietà è quello bancario. Stime prevedono una forte incertezza sui prestiti e un declino delle Equities, che dovrebbero però venire compensati da un aumento del settore di Advisory e Underwriting, risultando in un generale -5% di ricavi nel settore. Questo, unito alle relativamente economiche valutazioni delle maggiori banche (di media 7 volte il rapporto prezzo-utili), dovrebbe rendere gli istituti di credito europei molto appetibili agli occhi degli investitori. Non a caso sono nella stragrande maggioranza dei casi classificati come buy. Allo stesso tempo, l’investitore più esperto potrebbe trovare appetibile la speculazione sul tasso d’interesse dei bond di tali istituti finanziari.

 

Come valutate il debito governativo italiano? 

Il debito pubblico italiano è a mio avviso molto interessante in questo momento. La nostra aspettativa è che nonostante la generale situazione economica negativa, l’Italia contenga i danni con un solo -0.1% per la vera crescita del GDP (rispetto per esempio alla Germania che stimiamo perda lo 0.6%). Questo è particolarmente positivo per le prospettive future della nazione, che come stanziato dalla Banca d’Italia necessita di crescita il prima possibile per ristabilire l’equilibrio minato nel 2020. La pandemia e il relativo lockdown, tra quelli europei decisamente il più rigido, ha impattato notevolmente sul debito pubblico italiano, che è salito di oltre 20 punti percentuali. Allo stesso tempo, ci aspettiamo che l’Italia, così come la Germania, sia tra le nazioni dell’Eurozona a risentire maggiormente della crisi energetica a causa di una maggiore dipendenza dall’import di gas Russo per i loro settori primari, e ciò potrebbe far salire in maniera significativa il rischio del debito sovrano della penisola.

Dal punto di vista dei mercati finanziari, lo spread con il Bund Tedesco è aumentato, in risposta a paure per gli effetti dell’inflazione che potrebbe di colpo gonfiare i risk premium. Anche il premio per il rischio d’insolvenza rimane ai minimi storici comparato al similare mercato dei CDS. Ciò che può diventare il punto di svolta per l’economia italiana è una riuscita nella messa in atto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza così che la rapida crescita appena accennata possa rilanciare le finanze Italiane. Detto ciò, l’atteggiamento negativo intorno alla situazione attuale italiana può essere una grande opportunità per coloro che vogliono investire in BTP italiani (la fiducia dei mercati nei rating dei nostri maggiori istituti di credito ne è la prova), anche se sicuramente devono essere mossi da una grande fiducia nel progetto del PNRR.

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