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Azionario, verso un crollo dei margini aziendali

1/27/2023 | Redazione Advisor

Michaël Lok (UBP): “L’orientamento hawkish delle banche centrali ha smorzato l'umore positivo dei mercati dopo il rally registrato negli ultimi due mesi”


“L’orientamento hawkish delle banche centrali ha smorzato l'umore positivo dei mercati azionari dopo il rally registrato negli ultimi due mesi”. Michaël Lok, group cio di UBP, constata che “le preoccupazioni degli investitori si stanno ora progressivamente spostando dall'inflazione alla crescita”.

“Le revisioni degli utili - precisa il manager - hanno continuato a essere negative, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina. In Europa si è invece registrata nel complesso una progressione pressoché piatta degli utili, ma con notevoli differenze tra paesi e settori. Il mix crescita-inflazione rimane sfavorevole alle azioni. Mentre gli utili sono stati resistenti nel 2022 grazie al forte pricing power delle società e alla crescita nominale, le stime di consenso per il 2023 di una crescita ridotta degli utili per azione (EPS) a una sola cifra, che implica solo un calo modesto dei margini aziendali, sono decisamente troppo ottimistiche”.

Infatti, “dopo un modesto calo dei margini nel 2022, l'aumento dei salari, degli interessi passivi e delle aliquote fiscali effettive, insieme a una leva operativa negativa, porterà senza dubbio a un'ulteriore normalizzazione nel 2023. A causa della decelerazione del ciclo economico globale, dell'inasprimento delle condizioni finanziarie e del crescente rischio di recessione, nel 2023 sembra altamente probabile una crescita negativa degli EPS. Attualmente, le stime di consenso indicano ancora tassi di crescita degli EPS positivi: il 5% negli Stati Uniti e l'1% per l'Europa nel suo complesso, che tuttavia sale al 4% se si esclude il settore energetico. Per i mercati emergenti in aggregato, il tasso di crescita stimato si attesta al 2%, ma con un'ampia dispersione tra i vari paesi, dal +21% dell'India e dal 14% della Cina al -17% del Brasile. I declassamenti degli utili sembrano pronti ad accelerare durante la prossima stagione degli utili a febbraio”.

Per il gestore “sebbene le azioni abbiano subito un forte deprezzamento nel 2022 a causa dell'impennata dei rendimenti obbligazionari e dell'aumento delle probabilità di una recessione globale, il margine per una rivalutazione dai livelli attuali appare piuttosto limitato, mentre l'emergere di una profonda recessione o un ulteriore aumento dei rendimenti obbligazionari probabilmente spingerebbe i multipli di valutazione a nuovi minimi ciclici. A nostro avviso, i multipli azionari sono ancora troppo elevati se si considera il deterioramento dei fondamentali atteso, soprattutto in un momento in cui gli strumenti a reddito fisso offrono rendimenti interessanti con un rischio molto minore rispetto alle azioni”.

“Di conseguenza - conclude Lok - dopo aver aumentato tatticamente l'esposizione per beneficiare del rally del mercato ribassista, abbiamo recentemente modificato parte della nostra esposizione azionaria per acquistare obbligazioni high yield a breve scadenza”.

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